Futuro del Sud tra promesse politiche e attese

Accendiamo un faro su una serie di promesse governative, di tutto rispetto, per una ripresa economica del Mezzogiorno e dell’intero Paese. Palazzo Chigi ha fatto una scelta importantissima per spingere l’occupazione nel 2017: ha programmato lo sgravio totale per le assunzioni al Sud; l’agevolazione vale per i contratti stabili di giovani under 24 e dei disoccupati da sei mesi; un piano per l’occupazione da 730milioni di euro. Il ministero dello Sviluppo economico ha deciso di dare, per l’assegnazione dei Fondi europei, una corsia preferenziale per le piccole e medie imprese del Mezzogiorno; 6,9 miliardi sono assegnati alle Università del Sud; Il Ministero del lavoro ha proposto più risorse per il Fondo disabili; ovvero un incremento di altri 500 milioni di euro, per il prossimo anno e per il 2018 e di 1 miliardo per  il 2019, dal Fondo per la lotta alla povertà ; il ministero della Giustizia ha deciso di incrementare il suo organico con 2.500 assunzioni, su un totale complessivo di richieste ministeriali di assunzioni, di 3.500  di lavoratori dipendenti. Ancora, l’Agenzia per le politiche attive del lavoro ha varato queste misure a favore delle aziende di questi tre settori: taglio 509 euro sui contributi a carico del dipendente nel settore metalmeccanico, industria; taglio 576 euro sui contributi a carico del dipendente del settore commercio; taglio 359 euro sui contributi a carico del dipendente del settore metalmeccanico, artigiano. A questo punto, noi diciamo, senza mezzi termini, ben vengano queste promesse politiche, se di pronta realizzazione, per una stabile crescita del nostro Sud, senza la quale la situazione economica degli ultimi tre anni, a parte qualche piccolo segnale di ripresa, non cambierà.

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