Brexit fa paura

Le Borse asiatiche archiviano la peggior seduta da aprile scosse dall'incognita Brexit e disorientate dalle incertezze sulle decisioni di politica monetaria che verranno prese nelle riunioni della Fed e della Bank of Japan in programma in settimana. Tokyo ha chiuso con un tonfo del 3,51%. Shanghai -3,21%, crolla Shenzhen a -4,76%. A Seul e Taiwan, dove la sessione di scambi è già terminata, gli indici hanno registrato una flessione, rispettivamente, dell'1,91% e del 2,06%. Gli appuntamenti in calendario tra questa e la prossima settimana potrebbero avere forti ripercussioni sui listini e dunque gli investitori si spostano su asset sicuri. "La fuga dal rischio proseguirà questa settimana" ha commentato a Bloomberg, lo strategist di Ig Bernard Aw. Un rinvio della Fed sui tassi, se da un lato verrebbe ben visto per gli impatti sul costo del denaro, dall'altro preoccuperebbe gli investitori sulla forza della ripresa americana in un quadro globale dove sono molti gli elementi di incertezza, a partire dalla Cina. I dati diffusi oggi sulla seconda economia mondiale evidenziano un leggero calo delle vendite al dettaglio a maggio e una frenata degli investimenti fissi nei primi cinque mesi dell'anno, a fronte di una produzione industriale in linea con le attese.

Sospensioni a raffica in Piazza Affari, che scivola verso il -3% (-2,92% a 16.619 punti), ai minimi dallo scorso 25 febbraio. Sono ferme per eccesso di volatilità Mps, Unicredit, Mediobanca, e Intesa, mentre Bpm cede l'8,95% ed Ubi il 5,91 per cento.

I timori sulla Brexit e l'incertezza sulle decisioni della Fed e della Bank of Japan continuano a zavorrare le Borse europee, con Piazza Affari che indossa la maglia nera a causa delle vendite copiose che si sono abbattute sulle banche. Milano perde il 2,4%, davanti a Madrid (-1,55%), Parigi (-1,38%), Francoforte (-1,28%) e Londra (-0,65%), tra i listini del Vecchio Continente ancora una volta quello meno preoccupato dal rischio di lasciare l'Unione europea, mentre la sterlina continua a perdere terreno e scende ai minimi da due mesi sul dollaro. Più pesante la seduta sui listini asiatici, dove Tokyo ha perso il 3,5%, Shanghai il 3,2% e Shenzhen il 4,7%. A Piazza Affari soffrono le banche mentre lo spread tra Btp e Bund - in un clima di rinnovata avversione al rischio - sale a 141 punti base. Crollano le promesse spose Bpm (-7,34%) e Banco Popolare (-6,79%) con Mps (-6,33%), Bper (-5,03%), Ubi (-4,15%) e Mediobanca (-3,92%). Male anche Saipem (-4,83%) con Banca Mediolanum (-4,4%) e Unipol (-4,3%).

La Borsa di Tokyo termina la prima seduta della settimana in netto calo, con gli investitori che valutano ogni possibile scenario dall'esito del referendum inglese sulla Brexit: l'indice Nikkei è ai minimi in mese con il calo odierno del 3,51%, cedendo più di 580 punti a quota 16.019,18. Lo yen si stabilizza ai massimi in oltre 3 anni al cambio con l'euro, oscillando a quota 119. Da inizio dell'anno lo yen, che è considerata una valuta rifugio in tempi di incertezza sui mercati finanziari, si è apprezzato del 12% nei confronti del dollaro e adesso quota a 105,82.

L'oro sale ai massimi da oltre tre settimane spinto dall'incertezza sull'esito del prossimo referendum sulla Brexit. Il metallo prezioso ha toccato oggi i 1.278,50 dollari l'oncia, il massimo dal 18 maggio scorso. Dall'inizio dell'anno l'oro si è apprezzato del 20%.

Petrolio ancora in calo a inizio settimana. Il greggio ha perso stamani l'1,8% dopo aver segnato un ribasso del 4,2% negli ultimi due giorni di contrattazioni della settimana scorsa. Il future sul Wti è quotato 48,21 dollari al barile con un ribasso di 86 cent. In calo anche il brent che ha perso stamani 74 cent a 49,80 dollari al barile.

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