Segnali di ripresa per lo sviluppo del Mezzogiorno

Sono numerosi i segnali di ripresa che vengono da molte imprese del Mezzogiorno. Vediamo come. Sono state ben 680 nel 2014 (di cui un terzo nell’industria) le aziende di successo meridionali che hanno visto raddoppiare il loro fatturato rispetto all’anno 2007 e i cui risultati dovrebbero, nel loro complesso, continuare ad essere positivi, nei prossimi anni. Ancora, dalle previsioni di Confindustria e Cerved, contenute nel Rapporto 2016, sulle piccole e medie imprese si evince una moderata ripresa del Mezzogiorno dopo gli anni più bui della crisi economica, grazie, anche, ai dati positivi che si stanno registrando: 1) sul fronte dell’esportazione; 2) sul lato tecnologia e innovazione; dati questi che, in passato, erano appannaggio solo delle Regioni del Nord Italia. Ma c’è di più. Dal punto di vista delle politicy, un impegno straordinario deve riguardare l’internalizzazione delle imprese meridionali. In tal senso, fondamentale è il “Progetto Export Sud” (condotto dall’Ice, in stretta collaborazione, tra gli altri, anche, con Confindustria), quale opportuna continuazione, anche, nel nuovo ciclo di finanziamenti, in programmazione dei Fondi Strutturali 2014-2020. Al Sud, poi, ci sono aziende più competitive, con fatturati da record, cui si affiancano numerose nuove aziende, molte delle quali possono considerarsi a tutti gli effetti innovative. In conclusione, diciamo che se da un lato i dai dati statistici registrano che la ripartenza economica interessa, con investimenti, in crescita del 6,2%, soprattutto, le Pmi di tutte le Regioni del Mezzogiorno, dall’altro lato non bisogna dimenticare che è necessario assicurare, sempre, il “carburante” alle imprese meridionali, ovvero l’accesso al credito e, più in generale, la liquidità effettiva delle imprese meridionali.

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