Lo sviluppo del Sud tra difficoltà e prospettive

I Confidi, strumenti di sostegno al credito, nel Mezzogiorno, risultano troppo piccoli e poveri”. Questo quanto affermato dall’ultimo Centro Studi Svimez, in merito alla concessione di credito alle aziende del Sud: 17,7 milioni, un quarto rispetto alle erogazioni del Nord. Ma c’è di più. NeIDocumento di economia e finanza(Def), del 18 settembre, scorso, il Mezzogiorno è citato, appena, due volte: una per segnalare il calo della disoccupazione nel Sud, dello 0,2%; l’altra per spiegare col Piano strategico sulla portualità e con quello per gli aeroporti, come si vuole dare un contributo attivo allo sviluppo del Mezzogiorno.Ancora, il faro è sempre più acceso, dalla Politica nazionale, sulle misure di stimolo e incentivo alle realtà produttive,in generale. A questo punto, noi diciamo, senza mezzi termini, che per quanto riguarda il Mezzogiorno, vi è il rischio che, senza una serie di misure specifiche che attraggano investimenti nuovi e aggiuntivi nelle Regioni del Sud, la ripresa continui a concentrarsi, prevalentemente, nelle regioni centrali e settentrionali. In conclusione, noi pensiamo che delle prospettive di sviluppo per il Mezzogiorno ci sono nel rispetto di questi termini da parte della Politica nazionale: il Sud va investito da una serie di interventi coordinati, ovvero, interventi pubblici, incentivi fiscali, individuazione di aree speciali, nelle quali concentrare tutte le facilitazioni per le imprese, e collegamento con le Università.

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