Nel nostro Paese: da un lato c’è la disoccupazione under 25 ammonta al 41,6% e-caso unico in Europa- circa 2milioni e 250mila giovani under 29 non studiano, né lavorano; dall’altro, ci sono giovani imprenditori di se stessi, per amore o per necessità. Ebbene, sul primo punto l’Unione Europea ha concentrato, nel biennio 2014-2015, una disponibilità per l’Italia, di1,5miliardi per la “Garanzia Giovani”: questo è un Progetto europeo secondo il quale, nessun giovane, passati i quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione formale, può rimanere senza una nuova formazione o senza un’esperienza di lavoro. In particolare, queste sono le nuove opportunità offerte ai nostri giovani disoccupati: l’inserimento diretto in un contratto di lavoro dipendente; l’avvio di un contratto di apprendistato o di un contratto di tirocinio; l’impegno nel servizio civile: la formazione specifica; l’accompagnamento di una iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo. Ebbene, quest’ultima opportunità può interessare, nel nostro Paese oltre 1,3 milioni di giovani, imprenditori di se stessi. Sarà, perché, per i giovani ottenere un posto fisso sta diventando un miraggio, fatto sta che, ancora, in tanti- per scelta o per necessità- un lavoro decidono di darselo da sé. Ma c’è di più. I giovani lavoratori in proprio nella nostra Penisola possono trovare spazi nel comparto degli alloggi e della ristorazione; consulenza alle imprese; nei settori informatici e di comunicazione; delle attività finanziarie e assicurative.(Cfr.Report del Centro Studi “Datagiovani” per “Il Sole 24 Ore”).Peraltro, stando a quanto ha affermato Maurizio Del Conte, docente di Diritto del lavoro all’Università Bocconi di Milano- “la quota di lavoro professionale, altamente specializzato, nei settori con maggiore utilizzo di tecnologia, nel nostro Paese, è consistente, rispetto ai Paesi europei più avanzati. E dulcis in fundo, noi diciamo che stante questa situazione, queste figure di lavoratori in proprio, possono offrire con successo i propri servizi alle moltissime piccole imprese che non sono in grado di trattenerle stabilmente, all’interno delle proprie strutture imprenditoriali.