Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Mercoledì, 24 Aprile 2024

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:137 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:652 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:683 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:848 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1424 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1544 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1360 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1532 Crotone

Anche oggi – ultimo giorno per pagare la cosiddetta mini-Imu, la maggiorazione Tares e in alcuni casi anche la Tares stessa – le Associazioni territoriali della Confedilizia sono state prese d’assalto da proprietari in cerca di aiuto per capire come e quanto versare ai Comuni interessati. Le reazioni, spesse volte irriferibili, dei cittadini in quella che la Confedilizia ha definito “la Giornata della vergogna” non sono che lo specchio della situazione inaccettabile alla quale si è giunti: due o tre tasse a seconda del luogo di residenza, da pagare attraverso calcoli e modalità diverse, e tutto ciò negli stessi giorni in cui giornali e tv annunciano che il Governo avrebbe deciso di aumentare le aliquote massime di Imu e Tasi che il Parlamento aveva fissato appena venti giorni fa in quella che ormai solo nominalmente può essere definita legge di stabilità. E ciò, dopo che il carico fiscale sugli immobili è stato raddoppiato rispetto a solo due anni fa e si avvia ad essere triplicato nell’anno in corso. Altrettante code si sono create alle Poste e in alcune banche. Si nota così un senso di scoramento fra i risparmiatori, che vedono la casa assediata dalle tasse, concependola ormai non come un bene rifugio a tutela dei risparmi ma come un incubo. Risulta che molti cittadini abbiano stampato dal nostro sito la foto della vergogna, con una lunga teoria di contribuenti incolonnati come per un campo di concentramento a Varese, e questo solo per chiedere agli uffici il modo di corrispondere la mini-Imu. Una foto che hanno poi provveduto a distribuire sottolineando la necessità che i proprietari facciano massa per difendersi opportunamente. Qualcuno ha sottolineato che c’è differenza tra pagare e subire e pensa che la popolazione non possa più oltre accettare il ripetersi di situazioni che erano sinora inedite. Ma quello che preoccupa è la noncuranza, da una parte, dei Comuni (che sono quelli che vogliono tuttora che siano aumentate le imposte per ottenere una somma di cui dicono di aver bisogno) e, dall’altra, la mancanza anche solo di rispetto per i cittadini (per di più contribuenti) ai quali si impongono adempimenti sempre più complessi.

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani ha dichiarato:

“Ormai non si accontentano più del reddito, vogliono anche il patrimonio”.

 

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:

“Oggi è la giornata della vergogna. Domani, infatti, si concluderà l’assurdo rito al quale sono stati costretti nove milioni di italiani per pagare la mini-Imu e cioè una imposta inventata dalla pretesa furbizia di amministratori comunali a caccia di soldi. Sul sito della Confedilizia è presente una fotografia (la fotografia della vergogna) che ritrae una lunga fila di contribuenti di Varese in coda per chiedere informazioni sui calcoli e sul pagamento dell’imposta. Sono riti da Paese incivile, nel quale i cittadini sono considerati dei sudditi. Con la concertazione municipale istituzionalizzata da questo Governo, si è riusciti a combinare la gravosità della tassazione immobiliare con innumerevoli difficoltà e adempimenti, così che il Fisco costa alla proprietà diffusa un terzo in più di quel che incassa. Si è fatto, cioè, l’esatto contrario dei principii fiscali stabiliti da Smith più di duecento anni fa e da allora comunemente accettati e praticati. Uno spettacolo indecoroso che non risulta essersi mai verificato prima di oggi. E il bello è che non è neanche finita: proprio domani il Consiglio dei ministri si riunirà per mettere a fuoco, per quanto se ne sa, un’ulteriore maggiorazione delle imposte immobiliari rispetto a quelle stabilite da una legge in vigore da poco più di venti giorni. Se le forze politiche responsabili non si opporranno, resta solo da concludere che al peggio non c’è mai fine”.

Dalle Alpi all’Appennino, dall’entroterra alle coste, il paesaggio italiano ha un numero infinito di itinerari verdi. Il nostro Paese, soprattutto quella larga zona circondato dal Mediterraneo, ha tanta natura da esibire. A riguardo, il 18 e il 19 gennaio scorso, a Milano si è svolta Agriturismoinfiera(ovvero, il grande ritorno della fattoria in città), la seconda edizione della rassegna dedicata alle aziende agrituristiche. Le numerose strutture presenti, si sono posto un obiettivo( con una propria proposta, dal lusso al low cost di un “turismo verde”) finalizzato a staccare i turisti dalla vita frenetica della città, immergendoli nel tranquillo vivere della campagna. Peraltro, va detto pure, che vivere nel verde fa bene alla salute psicologica, riducendo ansia, depressione e stress.. A sostenerlo sono stati gli autori di uno studio pubblicato sulla rivista “Environmental Science and Tecnology”i quali, hanno dimostrato che i benefici di una vita trascorsa in un’area urbana che favorisce l’accesso ai parchi e altre zone verdi, durano più a lungo, rispetto a quelli di eventi positivi molto desiderati, come una promozione lavorativa, un aumento di stipendio o il matrimonio. Ecco, qualche proposta sul campo per camminare comodamente, con un vivere nel verde, da Nord A Sud del Paese. Nella valle dell’Adige, attorno a Bolzano, ci sono numerosi e comodi sentieri lungo i quali passeggiare tra vigneti, frutteti e castelli. Nel territorio della provincia di Lecce i Parchi naturali e le Aree protette sono: Riserva Naturale Statale “Le Cesine”; Riserva Naturale Orientata “Palude del Conte e Duna Costiera di Porto Cesareo; Parco Naturale Regionale “Bosco e Paludi di Rauccio” ; Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-S.Maria di Leuca e Bosco di Tricase”; Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”; Parco Naturale Regionale “Portoselvaggio-Palude del Capitano; Parco Naturale Regionale “Isola di S.Andrea Litorale di Punta Pizzo; Area marina protetta “Porto Cesareo”. Ebbene, la Provincia di Lecce, il 15 gennaio scorso, ha presentato un progetto dell’Unione Europea: “EPA-Environmental Park” che si prefigge l’obiettivo di valorizzare le aree protette dei territori coinvolti nel Progetto, attraverso l’uso sostenibile delle aree stesse e la destagionalizzazione del turismo.(Cfr.www.Provincia.le.it/comunicati del 16 gennaio 2014). Inoltre, attraverso questo Progetto EPA si realizzeranno una serie di azioni ed interventi volti a promuovere e a valorizzare le Aree e, in particolare, i Parchi naturali presenti nel territorio, per un vivere nel verde, dell’agriturismo.

Nel diffondere tabelle sinottiche dalle quali risulta quali contribuenti siano tenuti al pagamento della cosiddetta mini-Imu sull’abitazione principale e quali non lo siano, la Confedilizia ritiene necessario precisare – in vista della scadenza, venerdì prossimo, del termine per il pagamento – da che cosa dipenda questo nuovo tributo sulla casa.

Al proposito, il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:

“Tenuti al versamento non sono tutti i proprietari, ma solo quelli che vivono in Comuni nei quali sia stata deliberata per il 2013 un’aliquota Imu, per la prima casa, superiore all’aliquota di base del 4 per mille. Proprietari che, entro il 24 gennaio, dovranno pagare il 40% della differenza tra l'ammontare dell'Imu risultante dall'applicazione dell'aliquota e della detrazione stabilite dal Comune per il 2013 e quello risultante dall'applicazione della inferiore aliquota di base prevista dalle norme statali e delle relative detrazioni. E la sfortuna di questi contribuenti è quella di essere residenti in Comuni i cui Sindaci hanno pensato bene di deliberare furbescamente, in molti casi poche ore prima del termine loro concesso, un aumento dell’aliquota Imu credendo di potere ricevere dallo Stato – per i complessi meccanismi che regolano i rapporti finanziari fra centro e periferia – maggiori somme per i propri bilanci. Somme che, successivamente, il Governo ha invece deciso di non dare in toto (visti, anche, i comportamenti dei Comuni) determinando il fatto che il residuo gettito sulla base di quanto stabilito dai Comuni vada (come va) a carico dei contribuenti, in spregio ad ogni impegno di non richiedere l’imposta per le abitazioni principali. Questo, peraltro, per i soli Comuni che a seguito dell’atteggiamento del Governo non abbiano rinunciato a pretendere le somme dovute dalle nuove delibere. In questo momento, in cui l’Anci sta chiedendo al Governo nuove entrate soprattutto attraverso l’aumento di Imu e Tasi, è bene che i cittadini sappiano come stanno le cose”.

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:

“E’ fissato per domani, secondo notizie di stampa, l’incontro tra Governo e Anci sulla fiscalità immobiliare. Vorremmo che fosse un confronto, e non un semplice incontro, e per questo chiediamo al Governo di ammettere allo stesso una delegazione di parlamentari rappresentanti dei vari gruppi. Le argomentazioni dei Comuni per ottenere, prima un miliardo e mezzo e, ottenuto questo, un altro miliardo, convincono assai poco. Di fatto, il Governo – proseguendo nella sua concertazione municipale, sostituita a quella coi Sindacati – ha creato il caos, che costringe oggi gli italiani a code e rischi non degni di un Paese civile e con un aggravio di costi di riguardo dato che il Fisco pesa sui contribuenti un terzo di più di quel che incassa e cioè tra il 33 e il 35 per cento. Intanto continuano i dati negativi: per l’Eurostat l’impoverimento degli italiani proprietari della prima casa galoppa e il Fondo monetario internazionale indica che l’Italia è ai massimi livelli di tax effort, in pratica che spazi per aumentare il carico delle tasse non ce ne sono più. Infatti, lo «sforzo fiscale», italiano è allo 0,99, il più alto tra i 130 Paesi considerati. Gli italiani che hanno investito nel mattone si attendono una sensibile diminuzione della pressione fiscale introdotta con le rendite Monti rese definitive da questo Governo e non possono accettare che il malgoverno degli enti locali, primi responsabili del caos tributario di questi giorni, addossi ai proprietari di casa o di immobili strumentali aggravi ulteriori rispetto a quelli già previsti nella legge di stabilità”.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI