Allarme terrorismo nei cieli d'Italia

Una doppia allerta è scattata giovedì sera all'aeroporto internazionale di Atene "Eleftherios Venizelos" per due voli, operati dalla compagnia degli Emirati Arabi Uniti Emirates, verso New York e Dubai, dopo che gli Stati Uniti hanno avvertito della presenza di un passeggero potenzialmente "sospetto". Si è attivata l'unità antiterrorismo. Secondo il quotidiano Ekathimerini è stata un’informativa dell’intelligence statunitense a dare il là a una serata ad alta tensione.

Non è ancora chiaro cosa sia successo al volo Boeing 777 con 246 persone a bordo (228 passeggeri e 18 membri dell’equipaggio) tornato al punto di partenza dopo poche ore. Il volo sarebbe  partito da Atene alle 17.22 diretto a New York. Ma è tornato all’aeroporto di partenza alle 22.31 atteso dalle forze dell’ordine. Il dietrofront sarebbe avvenuto dopo la ricezione di informazioni dall’intelligence statunitense sulla presenza di un passeggero “sospetto” a bordo. Lo riferiscono a Reuters fonti della polizia greca. Quando è scattato l’allarme l’aereo si trovava sopra la Sardegna. Non è ancora chiaro cosa abbia fatto scattare l’allarme ma sono scattati i protocolli di sicurezza in mezza Europa.

Secondo al ricostruzione fatta dal Corriere della Sera, una volta che il velivolo si trovava nello spazio aereo italiano il Centro di controllo d’area di Brindisi, che confina con quello greco, ha ricevuto dai colleghi di Atene l’allarme terrorismo. A quel punto è stata trasmessa la comunicazione di emergenza ai francesi perché il velivolo stava per passare sulla Corsica. Così è scattato il divieto a proseguire nello spazio francese. Secondo quanto riporta LaPresse, a tutti i responsabili degli impianti radar italiani è stato inviato un Notice to Airman con allerta “hijacking”, tecnicamente l’avviso di allarme per un possibile dirottamento a bordo.

L’aereo ha effettuato alcuni giri tra Olbia e Alghero, al nord della Sardegna, in attesa dell’autorizzazione da parte della Francia a proseguire il viaggio. Ma l’autorizzazione è stata negata. Secondo quanto riportato dall’Agi, l’aereo ha invertito la rotta mentre si trovava nello spazio aereo italiano, nei pressi della Sardegna, ed è stato scortato nel viaggio di ritorno da due aerei combattimento F-16 delle forze armate greche, con l’ordine di non sorvolare la terraferma. La Presse riporta che è possibile che all’origine dell’inversione di rotta ci sia stato un problema tecnico, ma non si esclude la presenza di un passeggero sospetto a bordo. Sono in corso gli accertamenti delle autorità aeronautiche.

Da Marsiglia, è stata negata la richiesta di entrare nello spazio aereo nazionale. A quel punto il Boeing ha effettuato diversi sorvoli tra Olbia e Alghero, rimanendo nella parte settentrionale della Sardegna e infine si è diretto verso il sud, sopra il Mediterraneo, per tornare indietro allo scalo di Atene atterrando alle 22.07 ora locale. Nel corso della discesa è stato anche affiancato da due caccia F16 delle forze aeronautiche della Grecia.

Solo successivamente è stato chiarito che i piloti non avevano lanciato alcun allarme, in particolare il 7500, che corrisponde ad atti illegali a bordo. Dalla ricostruzione effettuata, una telefonata anonima sarebbe arrivata agli 007 americani che hanno trasmesso l’allarme, per precauzione, ai funzionari greci. La segnalazione riguardava due voli Emirates: uno con destinazione Dubai, che è stato controllato, l’altro direzione New York, ma quest’ultimo era già partito e da qui la decisione di farlo rientrare.

Tutti i passeggeri sono stati ispezionati, compreso un uomo su cui sono concentrati i sospetti, ma non è emerso nulla di anomalo.
Secondo quanto riportato da Repubblica, oltre al volo diretto a New York, anche un altro Boeing diretto a Dubai è stato coinvolto nell’emergenza. Il velivolo era già sulla pista della capitale greca, in attesa del via libera per il decollo, quando è stato bloccato e circondato dalle squadre antiterrorismo. Tutti i passeggeri sono stati sbarcati, assieme ai bagagli, e sottoposti a controlli di polizia per oltre tre ore.

Fonte il Riformista / today e varie agenzie

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