Coronavirus, Confedilizia: dal Governo una pessima "cura"

“Che idea ha, il Governo, delle famiglie che hanno scelto di investire i loro risparmi in una casa o in un locale commerciale? Viene da chiederselo, leggendo il decreto cosiddetto Cura Italia.

Certamente un’idea distorta. Non solo, infatti, in un periodo di crisi dei negozi, ai proprietari che li affittano viene negata persino la possibilità di non pagare le tasse sui canoni che gli esercenti non versano; quando servirebbero molti altri interventi, a partire dall’introduzione della cedolare secca per tutti i contratti in corso e da una riduzione dell’Imu, indispensabili per salvare il commercio di prossimità. In più, viene anche disposta una sospensione generalizzata degli sfratti, sia per gli affitti abitativi sia per quelli non abitativi, fino al prossimo 30 giugno. Una scelta, quest’ultima, puramente demagogica (figuriamoci se in questo periodo qualche locatore avrebbe trovato ufficiali giudiziari e forza pubblica disponibili…), che rimette in gioco un istituto dimenticato che per sessant’anni ha fatto danni incalcolabili e che contribuirà ad affossare definitivamente l’investimento immobiliare.

Se questo è l’approccio, non possiamo nutrire fiducia in miglioramenti positivi del decreto in sede parlamentare. Per scrupolo di coscienza, però, faremo una cosa: manderemo al Presidente del Consiglio e a tutti i Ministri i racconti che ogni giorno stiamo ricevendo dai proprietari in difficoltà economiche. Chissà che non inizino a rendersi conto della realtà”.

Giorgio Spaziani Testa, Presidente Confedilizia

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