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Bardonecchia: pm indaga, dalla Francia stop ai controlli

Sono iniziate le audizioni dei testimoni che venerdì sera hanno assistito al blitz degli agenti delle dogane francesi nei locali della ong di Bardonecchia. Gli investigatori della questura di Torino hanno raccolto i primi racconti di volontari e migranti informati sui fatti su delega della procura di Torino, che nei giorni scorsi ha aperto una indagine. Il fascicolo, al momento ancora a carico di ignoti, ipotizza i reati di abuso in atti d'ufficio, violenza privata e violazione di domicilio.

Come si sa : Cinque agenti delle dogane francesi hanno fatto irruzione armati in una sala della stazione di Bardonecchia, al confine tra Italia e Francia, e hanno costretto un migrante nigeriano sospettato di essere uno spacciatore a sottoporsi al test delle urine

A denunciare lo sconfinamento è la Rainbow4Africa, Ong che assiste i migranti che tentano di varcare la frontiera delle Alpi per raggiungere la Francia. È stata una "grave ingerenza nell'operato delle Ong e delle istituzioni italiane", si legge in una nota diffusa a tarda sera, in cui Rainbow4Africa ha ricordato che "un presidio sanitario è un luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra".

"Ignobili provocazioni", ha le ha definite il presidente della Ong torinese, Paolo Narcisi, "abbiamo fiducia nell'operato delle istituzioni e della giustizia italiana". Poco dopo le 19 di venerdì, i 'douaniers' sono entrati nella saletta gestita dal Comune di Bardonecchia dove dall'inizio dell'inverno operano i volontari della Ong torinese e hanno prelevato un migrante giunto da un treno appena arrivato in stazione. Poi hanno intimato ai volontari di fargli usare il bagno per costringere il migrante a sottoporsi alle analisi delle urine. I volontari presenti hanno provato a chiedere spiegazioni, ma inutilmente.

Di "atto di forza" ha parlato il sindaco di Bardonecchia, Francesco Avato, che si è detto "arrabbiato e amareggiato": "Non contesto che gli agenti francesi possano svolgere attività di controllo in territorio italiano in base al diritto internazionale ma non in un luogo deputato alla mediazione culturale, questo denota un pò di confusione".

Al vaglio degli inquirenti anche il reato di perquisizione illegale. Il procedimento è stato aperto dal procuratore Armando Spataro dopo l'invio di una prima annotazione sulla vicenda da parte del commissariato di polizia di Bardonecchia. In procura si attende ora una informativa più approfondita. Gli autori del blitz non sono stati identificati.

A quanto pare gli agenti d'Oltralpe tutti i giorni scaricano dalla parte del confine italiano i migranti che provano a passare la frontiera. Con un furgone bianco li prelevano sul territorio francese e li "scaricano" su quello italiano, proprio dalle parte di Bardonecchia. Respingimenti giornalieri che di fatto violerebbero i diritti umani. E proprio su questi respingimenti, come sottolinea il Messaggero, si era già espressa Amnesty Internetional che nel 2017 segnalava la "mancanza di garanzie e di rispetto dei diritti dei migranti".

Sempre Amnesty affermava: "I respingimenti sono organizzati senza nessuna formalità, fatti in modo che le persone non riescano ad esercitare i loro diritti". Un tema dunque conosciuto dal governo francese che però, anche nel caso di Bardonecchia, ha affermato di seguire le regole senza violare le norme. Eppure solo ieri Nice Premium, sito che ha seguito i fatti di Bardonecchia, ha definito "Rambo" i gendarmi francesi ponendo un interrogativo forte alle autorità francesi: "Non sarebbe meglio agire cum grano salis invece di prendersi per dei Rambo?". In questo momento l'accordo sui controlli al confine tra Italia e Francia è stato sospeso. E probabilmente l'approccio della polizia francese in queste operazioni dovrà cambiare per non rischiare un nuovo incidente diplomatico. I francesi ribadiscono che tutto avviene in modo regolare, ma di fatto le cronache degli ultimi giorni parlano anche di donne incinte fermate al confine senza alcuna assistenza e rimandate indietro. Una di loro è morta dopo aver partorito all'ospedale Sant'Anna di Torino. E chi le aiuta rischia il carcere

L'operazione potrà essere espletata se le autorità francesi saranno collaborative. Altrimenti potrebbe essere necessario avviare una rogatoria.A Torino la procura ha aperto un'inchiesta con delle ipotesi di reato che sembrano indicare una direzione ben precisa: abuso in atti di ufficio, concorso in violenza privata, concorso in violazione di domicilio. Il procedimento per ora è a carico di ignoti perché gli agenti francesi non sono stati identificati. Si valuterà anche l'eventuale sussistenza della "perquisizione illegale". Il procuratore capo Armando Spataro, il magistrato del caso Abu Omar, ha preso l'iniziativa dopo una primo rapporto del Commissariato di Bardonecchia della Polizia di Stato, cui seguirà in tempi rapidi una dettagliata informativa della Questura torinese. 

Nel frattempo ha già ordinato di acquisire documenti e di ascoltare i testimoni. L'Asgi associazione studi giuridici sull'immigrazione ribadisce che con l'azione delle Dogane "sono state palesemente violate" le procedure e i limiti specifici fissati per gli interventi francesi in territorio italiano. Le norme di riferimento - spiegano i giuristi - sono l'accordo di Chambery del 1997, il trattato di Prum del 2005 (ratificato dall'Italia nel 2009) e l'accordo italo-francese del 2012 (esecutivo dal 2015) sulla cooperazione bilaterale per l'esecuzione di operazioni congiunte di polizia. 

Secondo l'associazione, inoltre, il prelievo delle urine sul migrante è stato eseguito violando il codice di procedura italiano. Sul caso è intervenuto il senatore Maurizio Gasparri (Fi). "Alla Francia - dice - facciamo tutte le rimostranze dovute. Ma poi ripristiniamo legge e ordine in casa nostra: Bardonecchia è un punto di transito per i clandestini e, di fatto, Ong e altre realtà supportano questo transito illegale".

La Francia ha sospeso i controlli alla frontiera di Bardonecchia in attesa che si faccia chiarezza sull'incidente della sera del 30 marzo, quando un gruppo di agenti delle Dogane hanno fatto irruzione in un locale in uso a una Ong per sottoporre un nigeriano a un prelievo di urine. "I doganieri non hanno fatto nulla di illegale" assicura il ministro francese dei conti pubblici, Gérald Darmanin, il quale però aggiunge di aver chiesto di "sospendere il funzionamento" dell'accordo transnazionale fra i due Paesi in vista "di una mia visita al governo di Roma" ..."L'Italia - ha poi sottolineato - è una nazione sorella".

Non c'è stata nessuna violazione della sovranità italiana, soltanto un stretta applicazione dell'accordo del 1990 che consente di effettuare da una parte e dell'altra delle frontiera dei controlli": lo ha ribadito all'ansa il gabinetto del ministro dell'Azione e dei Conti pubblici, Gerald Darmanin, interpellato sulla vicenda di Bardonecchia. In settimana, si è appreso, il direttore generale delle Dogane francesi, Rodolphe Gintz, sarà in Italia per incontrare il suo omologo italiano e "ripristinare l'accordo, ora sospeso".

"Ho voluto ringraziare gli operatori e i volontari del centro di Bardonecchia per l'ottimo lavoro che stanno facendo in un progetto che nasce dalle Istituzioni ed è gestito dal comune di Bardonecchia". Il prefetto di Torino Renato Saccone, ha visitato i locali della stazione dell'Alta Val Susa, al confine tra Italia e Francia, teatro venerdì sera dell'irruzione di alcuni agenti della dogana francese.

In un'intervista al Journal de Dimanche, il premio Nobel, Jean Marie Le Clézio punta il dito contro l'Eliseo: "Sono scandalizzato dal modo in cui vengono applicate le direttive del ministero degli Interni. Il governo annuncia fermezza, ma chi opera sul campo va ben oltre la fermezza, continuando a infliggere un brutto trattamento a persone indifese. Aprire o chiudere le frontiere resta un problema, ma una volta che i migranti sono entrati in Francia maltrattarli è inaccettabile".

Poi, come sottolinea il Messaggero, a mettere con le spalle al muro Marcon è stato anche Yann Moix, scrittore e opinionista per la tv di Stato. Dalle colonne di Liberation aveva già messo nel mirino la politica anti-migranti mettendo in risalto i "metodi disumani" usati dalle Forze dell'Ordine a Calais. Adesso rincara la dose contro Macron: "Ogni giorno, umiliando gli esiliati, voi umiliate la Francia. Io non sono un commentatore del verbo come dite voi, sono un testimone dei vostri atti. 

Quanto al vostro di verbo, è vuoto, come falsa è la vostra parola e doppio il vostro discorso (). Io non so di cosa voi siate responsabile; so solo di cosa voi siete irresponsabile. L' unico merito della vostra politica, è che la si può vedere a occhio nudo (). Non siete più voi a essere in marcia, signor Presidente, è la verità. Potete anche denunciarmi per diffamazione; ma i posteri denunceranno voi per infamia". Insomma a quanto pare la popolarità di Macron è in picchiata e di certo il suo pugno di ferro sul fronte immigrazione e gli incidenti diplomatici come quello con l'Italia per il blitz a Bardonecchia non hanno di certo portato consensi e serenità dalle parti dell'Eliseo...

 

 

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