Pompei - Radicati nella fede, operosi nella carità il mondo ha bisogno di cristiani coerenti

Piazza Bartolo Longo, a Pompei, è gremita di gente ed il colpo d’occhio è straordinario e dà subito la dimensione della devozione alla Madonna di Pompei, alla quale questa mattina decine di migliaia di persone hanno elevato la Supplica, la celebre preghiera che il fondatore del Santuario, il Beato Bartolo Longo, compose nel 1883. È un appuntamento caro ai devoti, che nella prima domenica di ottobre, così come l’8 maggio, accorrono nella città mariana per partecipare alla celebrazione della Messa, alle 10.30, e per invocare la Vergine a mezzogiorno in punto, “l’ora del mondo”.

Quest’anno, a presiedere la celebrazione Eucaristica e a guidare la preghiera, è stato il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo Metropolita di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. La funzione religiosa è stata concelebrata dall’Arcivescovo di Pompei, Monsignor Tommaso Caputo; dal Nunzio Apostolico emerito, Arcivescovo Luigi Travaglino; dagli Arcivescovi emeriti, Mario Milano, di Aversa, e Gioacchino Illiano, di Nocera Inferiore-Sarno. Da Bologna, Papa Francesco, al termine dell’Angelus, ha ricordato la Supplica, con queste parole: «Ci uniamo spiritualmente ai fedeli convenuti presso il Santuario di Pompei per la tradizionale Supplica presieduta oggi dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Cardinale Bassetti».

Nell’omelia, l’Arcivescovo di Perugia ha spiegato l’unicità di Pompei, non solo per la presenza degli Scavi, “ricordo di gesta lontane”, ma perché nella città mariana la carità incontra la fede. «Preghiera e carità sono il messaggio della Pompei di oggi. Mentre dalla cenere antica ritornano lentamente in superficie i monumenti della città romana, che fanno di questo luogo un centro culturale ormai noto in tutto il mondo, per altro verso, da sotto la coltre del peccato e delle miserie umane, per la grazia di Dio e l’intercessione della Beata Vergine, tantissime anime tornano alla luce e alla bellezza della vita della vita cristiana. Qui i confessionali non hanno le ragnatele, come da qualche altra parte, perché sono sempre pieni e attivi. La “Nuova Pompei” è un affascinante e concreto racconto dal vivo di come l’amore per Dio non può essere che amore per il prossimo». In particolare, il Cardinale ha ricordato di aver visitato, il giorno precedente, le Opere di Carità del Santuario, sorte “per l’intuizione del Beato Bartolo Longo, anch’egli salvato dalla misericordia divina”. Qui ha incontrato “bisognosi, profughi, bambini e malati”. «I poveri, i malati, i bimbi che non hanno famiglia – ha detto, citando anche le parole di Papa Francesco, in visita all’Istituto Serafico per bambini disabili di Assisi – sono la carne straziata di Gesù». «Questa è una terra che parla di Vangelo e nel linguaggio che il Vangelo predilige: quello delle opere. La “Nuova Pompei”, però, come tante altre nostre città è anche un luogo di problemi reali, di lavoro che manca, di giovani che lo cercano e fanno fatica a trovarlo; di tensioni sociali che stentano a comporsi. È un posto, purtroppo – come ce ne sono tanti altri – dove soprusi e violenza non sono ospiti sporadici. Ma anche un luogo di conversione». Città da cui guardare con fiducia al futuro. «Per grazia di Dio, questa terra, più di ogni altra – ha detto ancora il Cardinale – è terra di speranza, perché è la casa di Maria, e il Santuario a lei dedicato è ritrovo amato di un popolo che ha la preghiera e la fiducia in Dio ben radicate nel cuore». Chi arriva al Santuario di Pompei deve tornare nella propria casa cambiato, con un cuore che Dio ha reso nuovo. «Dopo aver sperimentato il suo perdono e la sua misericordia, non possiamo tornare a “fare il male”. Consapevoli della fragilità umana che ci portiamo dentro, dobbiamo cercare con tutte le forze, di trasformarci in uomini e donne che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica: che vanno davvero a lavorare nella sua vigna, senza infingimenti. (…) Il Signore ci chiede di fare sul serio perché allontanarsi dalla giustizia e fare il male vuol dire davvero “morire”. Dio invece desidera che tutti i suoi figli vivano e possano portare frutto». È la coerenza che devono avere i cristiani per dare testimonianza. La forza lungo il cammino si ottiene dall’incessante preghiera del Santo Rosario («Torniamo a proclamare il Santo Rosario nelle famiglie», ha esortato Bassetti) e per intercessione della Madonna di Pompei.

E, nella città mariana, i frutti di una vita coerente nella fedeltà al Vangelo sono le Opere di Carità del Santuario. Nel saluto d’accoglienza al Cardinale, l’Arcivescovo Tommaso Caputo ha ricordato proprio l’impegno della Chiesa pompeiana in favore dei bisognosi: «Accanto a questa magnifica Basilica, innalzata quasi come un ex-voto per ringraziare Dio della fede ritrovata, il nostro Fondatore, il Beato Bartolo Longo, convinto che l’amore verso Dio non possa e non debba mai essere disgiunto dall’amore, reale e concreto, verso i fratelli, soprattutto quelli più poveri e in difficoltà, costruì “il santuario della carità”, una corona di opere che ancora oggi circonda questa magnifica basilica e canta la gloria di Dio. Seguendo il suo esempio, ancora oggi, non senza difficoltà, ma confidando sempre nella Provvidenza e con la collaborazione di sacerdoti, religiose, religiosi e laici, accogliamo centinaia di fratelli e sorelle bisognosi: bambini provenienti da situazioni a rischio, madri e donne in difficoltà, poveri, diversamente abili, anziani, migranti, ex tossicodipendenti, figli e figlie di detenuti, molti dei quali oggi sono qui in questa piazza. Ci sorreggono il carisma del nostro fondatore e la preghiera del Rosario, fondamento del nostro Santuario e di questa città, che si eleva quattro volte al giorno dalla nostra Basilica».

Al rito erano presenti, il Sindaco di Pompei, Pietro Amitrano; il Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone; il Luogotenente di Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto; e l’ex Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Daniele Mancini.

La celebrazione è stata trasmessa in diretta televisiva e in streaming da Canale 21, l’emittente televisiva campana che, da oltre venticinque anni, segue le celebrazioni e gli eventi più importanti del Santuario mariano. I fedeli lontani da Pompei hanno inoltre potuto assistere alla trasmissione attraverso la diretta streaming, realizzata sulla pagina Facebook del Santuario.

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