Disastro ecologico in Grecia provocato dalla fuoriuscita da un naufragio che minaccia la riviera di Atene

Si allarga la macchia nera nelle acque greche dopo il naufragio domenica notte della petroliera Agia Zoni II vicino all'isola di Salamina, che ora minaccia la riviera di Atene. Le spiagge della capitale sono deserte e le autorità cercano freneticamente di far fronte al disastro ecologico provocato dalla fuoriuscita, il cui simbolo e' diventato un video di un uccello che tenta invano di alzarsi in volo su un mare coperto di petrolio.

E successo che una petroliera greca che trasportava oltre 2.000 tonnellate di petrolio e combustibile è affondata stamani per cause ancora in via di accertamento in un tratto di mare a Ovest di Atene e uno degli uomini dell'equipaggio, probabilmente il capitano, è ancora dato per disperso. Lo hanno riferito radio greche citando fonti ufficiali secondo cui sinora non si sarebbero registrate fuoriuscite inquinanti dall'imbarcazione.

La petroliera, che trasportava 1.800 tonnellate di petrolio e 235 di gasolio è affondata intorno alle 10:30 locali nel tratto di mare antistante le raffinerie che sorgono ad Efefsina forse dopo aver urtato contro il relitto sommerso di un'altra nave affondata anni fa. Dieci membri dell'equipaggio sono stati portati in salvo, ha riferito un portavoce della guardia costiera, mentre continuano le ricerche dell'undicesimo. 

Il relitto della nave e' stato 'sigillato' martedì, ha reso noto la Guardia Costiera greca, ma non e' chiaro quante delle 2.500 tonnellate di greggio che si trovavo a bordo della nave siano fuoriuscite. Costruita nel 1972, la Agia Zoni II e' lunga 91 metri e veniva usata per il trasporto di prodotti chimici oltre che di petrolio.
   

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