Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Venerdì, 29 Marzo 2024

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:178 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:940 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1159 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1002 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1177 Crotone

Le opere del maestro Affi…

Feb 07, 2024 Hits:1232 Crotone

Il patrimonio della …

Gen 24, 2024 Hits:1581 Crotone

Book Baby Boom: inizia un…

Gen 19, 2024 Hits:1689 Crotone

È morto l'oncologo Umberto Veronesi

È morto l'oncologo Umberto Veronesi. Si è spento a 90 anni dopo una vita dedicata alla ricerca e alla medicina. Veronesi è stato il primo a teorizzare la quadrantectomia, dimostrando come nella maggioranza dei casi le curve di sopravvivenza di questa tecnica, purché abbinata alla radioterapia, sono le medesime di quelle della mastectomia, ma a impatto estetico e soprattutto psicosessuale migliore.

Ma la sua vita di fatto è stata spesa nell'attività clinica e di ricerca sulla prevenzione e sulla cura del cancro. Nel corso della sua lunga carriera ha anche ricoperto l'incarico di Ministro della sanità dal 25 aprile 2000 all'11 giugno 2001. Dal 1976 al 1994 è stato direttore scientifico dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. In seguito ha ricoperto il ruolo di direttore scientifico emerito dell'Istituto europeo di oncologia. Infine è stato fondatore e presidente della Fondazione Umberto Veronesi.

Figlio di un fittavolo in una cascina di campagna, diventa cittadino quando la mamma, rimasta vedova, si trasferisce con la prole in città, da lì il giovane Umberto spicca la propria personale corsa verso l'autoaffermazione. Quando dà il via alla prima sperimentazione contro il tumore al seno, sa bene che è in gioco la sua carriera: se fosse morta una delle donne che firmavano il consenso informato prima di sottoporsi all'intervento meno invasivo, la sua vicenda professionale si sarebbe di colpo interrotta. Umberto rischia, e vince. Per una vita intera ha frequentato e usato i centri del potere, politico economico finanziario, al solo scopo di realizzare i progetti che gli premevano. Abile camaleonte, amico della destra e della sinistra, europeista convinto, grazie a Enrico Cuccia, e non solo a lui, ha messo in piedi l'Istituto oncologico europeo, la sua punta di diamante.....

È aperta a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, la camera ardente di Umberto Veronesi. Sopra la bara di legno scuro c'è un cuscino di rose rosse e ai piedi una foto dell'ex ministro e oncologo, in cui sorride. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha portato per primo il suo saluto alla famiglia.

Una lunga coda già prima dell'apertura della camera ardente alle 11 di cittadini che vogliono portare l'ultimo saluto a Umberto Veronesi, l'oncologo scomparso all'età di 91 anni. La camera ardente è stata allestita a Palazzo Marino sede del Comune di Milano. In coda in piazza della Scala anche alcuni pazienti dell'ex ministro che hanno ricordato in particolare la sua «umanità e la sua sensibilità» nel rapporto con i malati.

«Mio padre ha sempre predicato l'eutanasia, cioè il diritto di non soffrire, in qualche modo non ha voluto essere curato alla fine - confessa il figlio Alberto - Non ha voluto essere ricoverato, non ha voluto nessun prolungamento, ha voluto andarsene e questo è stato inevitabile». «Se n'è andato in maniera naturale - ha aggiunto -. Nessuno pensava che ci sarebbe stato un decorso così rapido, pensavamo addirittura di festeggiare i suoi 91 anni il 28 novembre, invece, adesso, ricordiamo l'ultimo compleanno in cui ha raccontato tutta la sua vita».

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha ricordato il supporto morale, oltre che medico, che Umberto Veronesi gli ha dato quando ha dovuto affrontare il cancro alcuni anni fa. "Quando ho avuto la diagnosi di cancro mi ha rassicurato perché alla fine una persona malata ha bisogno di essere rassicurato dalla medicina - ha ricordato a margine della camera ardente -. Mi sentivo molto protetto, lui in questo era veramente molto bravo. Mi ricordo quando mi disse: 'Questo è il mio numero di telefono quando hai bisogno chiamami'  ha proseguito -, io ero una persona qualunque, non che ora non lo sia". "Alla fine è questo che fa la differenza", ha concluso.

Attorno ad Alberto e alla famiglia Veronesi si è stretta tutta la città. Alla camera ardente allestita a Palazzo Marino da questa mattina, la coda di chi vuole portare un ultimo saluto al medico è infinita e silenziosa. Volti commossi di donne, amici ed ex pazienti. "Ha curato oltre 50mila persone - spiega Alberto - la vicinanza dei suoi pazienti è commovente e ci dà forza".

I funerali si terranno domani mattina alle 11 in Comune. "Suonerò per lui il Chiaro di luna di Beethoven è un brano della Turandot" dice figlio, direttore d'orchestra, l'unico a non aver intrapreso la carriera medica.

 

 

 

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI