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Lacrimogeni e idranti sono la risposta al corteo antifascista che ha cercato di raggiungere a suon di bombe carta l'hotel Nh di Corso Vittorio Emanuele dove era in programma un incontro elettorale con Simone Di Stefano, leader di CasaPound. Dopo aver aggirato un primo blocco, gli antagonisti sono stati caricati da polizia e carabinieri. Alcuni manifestanti hanno lanciato bottiglie, rovesciato e incendiato cassonetti dei rifiuti e divelto le recinzioni di un cantiere stradale vicino alla stazione ferroviaria di Porta Susa dove sono state raccolte pietre da scagliare contro gli agenti. Sei poliziotti sono rimasti feriti. 

Poche parole per chiarire la sua presenza al corteo: "Sono persone dichiaratamente fasciste. Mi porta qui la mia rabbia". 

Parole pesanti, che pronunciate da un'insegnante diventano pietre. Quelle urla rivolte agli agenti di polizia, durante il corteo degli antoginisti contro CasaPound a Torino: "Vigliacchi, mi fate schifo. Dovete morire","Senza manganelli, quando volete, fascisti", hanno fatto breccia. Dalla strada alla televisione (il filmato è stato trasmesso dal programma Matrix), lo sconcerto è arrivato a varcare la soglia degli uffici del Miur che ha avviato accertamenti sul caso. Dunque, il comportamento dell'insegnante ripresa in tv mentre insulta e minaccia le forze dell'ordine è al vaglio del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca: "È stato attivato l'Ufficio scolastico regionale per il Piemonte che, appena ricevuta notizia del fatto, sta provvedendo ad acquisire dalla scuola della docente ulteriori informazioni per avviare i necessari approfondimenti".

Cappuccio del cappotto sulla testa per proteggersi dal getto degli idranti. Torino. Scontri tra antagonisti e forze dell'ordine schierate a difesa di CasaPound. "Vigliacchi, mi fate schifo, dovete morire", urla la donna guardando in faccia le divise.

Professoressa, la donna è stata intervistata da Angelo Macchiavello di Matrix. Il servizio, mandato in onda ieri sera, sta già facendo discutere. "Sì, ho detto quelle parole perché loro stanno proteggendo i fascisti - ha ribadito la donna - e perché un giorno potrei trovarmi fucile in mano a combattere contro questi individui".

Nel mezzo degli scontri, incurante delle telecamere che la stavano riprendendo, la professoressa aveva urlato di tutto contro i tutori dell'ordine. "Mezza cartuccia del cazzo...". E ancora: "Vergognati, schifoso".

Durante quella serata di ordinaria guerriglia antagonista, un agente della polizia di stato è rimasto ferito dopo essere stato trafitto da una scheggia di legno schizzata nella sua gamba dall'esplosione di una bomba carta "costruita per uccidere

"Cara professoressa, ti parla la figlia di un appartenente alle forze dell'ordine". Inizia così la lettera inviata da una anonima alla insegnante di Torino, intervistata da "Matrix"

La missiva aperta è stata pubblicata su una pagina Facebook di sostegno alle forze dell'ordine. "Tu che gli urli 'dovete morire', vedi ogni volta che mio padre si allaccia gli anfibi e si chiude il cinturone ho davvero paura che qualcuno lo faccia morire. Forse tu non sai cosa vuol dire. Tu non sai cosa vuol dire vivere di turni, vivere di imprevisti, di compleanni in cui nelle foto ci sono tutti: tranne lui. Del pranzo di Natale che diventava freddo a forza di aspettarlo. Del cuscino vuoto accanto a mia madre. Del freddo, del sonno, del sangue sulla strada, degli insulti che gente come te ogni giorno rivolge a chi indossa una divisa".

Negli scontri di Torino un agente della polizia è stato ferito da una scheggia esplosa da una bomba carta lanciata dal gruppo di antagonisti presenti al corteo a cui, birra in mano, ha partecipato l'insegnante che ora Renzi vorrebbe "licenziare". "Non sono dei mostri come li dipingete - si legge ancora nella missiva - Ma sono persone. Le stesse persone che chiamate a tutte le ore se avete bisogno di aiuto, e loro anche se voi gli augurate le morte vengono ad aiutarvi: perché hanno giurato di esserci, e quella divisa che tanto odiate rappresenta anche questo. C'è chi della propria divisa ne fa un abuso, come ovunque c'è la mela marcia e sono concorde nel punirlo adeguatamente secondo le leggi, ma non per questo bisogna augurare il male a tutti coloro che indossano una divisa. Perché io nonostante tutto non auguro del male a nessuno e mai lo farò, perché mi hanno insegnato il rispetto per la vita di tutti. Così, cara prof, ora vai e guarda negli occhi tuo padre e tuo marito/compagno/ fidanzato che sia (se ne hai uno), guardali negli occhi e cerca solo di immaginare cosa si possa provare: a sapere che tanta gente come te augura la morte a quegli uomini che per noi sono la vita".

La lettera ha già raccolto migliaia di condivisioni e commenti di apprezzamento. "Cara professoressa, hai mai provato ad accarezzare la stoffa della giacca di un poliziotto o di un carabiniere? Sai non è di un cotone morbido, non è il lusso che tutti credono che lo Stato regali a quegli uomini e a quelle donne in divisa. Cara professoressa, tu sai che mentre auguravi a quei ragazzi la morte a casa c'erano i loro bambini che si erano appena addormentati che si aspettavano di vedere i loro papà il giorno dopo come tutti i giorni? Lo sai che c'erano madri, fidanzate e mogli che in quel preciso momento stavano pensando a loro? E stavano pensando se magari potevano avere troppo freddo là fuori?".

Era stato lo stesso Matteo Renzi, lunedì a tarda sera, a chiamare al telefono Valeria Fedeli, dagli studi di Matrix, per segnalarle il filmato appena trasmesso dal programma di Nicola Porro. Ripetendo quel che aveva già detto in diretta: «Che schifo, un'insegnante che augura la morte ai poliziotti andrebbe licenziata su due piedi». Più facile a dirsi che a farsi, spiegano gli esperti della materia, perchè il fatto in questione è avvenuto fuori dalle mura scolastiche, durante un cosiddetto «presidio antifascista» dei centri sociali torinesi in piazza, e non nell'esercizio delle funzioni di docente. L'iter comunque è stato subito avviato: «Occorre per prima cosa risalire formalmente all'identità della docente, controllare il suo fascicolo scolastico per capirne i precedenti e verificare se ci può essere una correlazione tra i suoi comportamenti a scuola e quello che è accaduto fuori, per capire se ci sono i termini per avviare un procedimento disciplinare. Il fatto resta comunque gravissimo», dice il ministro.

In attesa degli accertamenti ufficiali, Matteo Salvini rivela di aver già individuato la maestra torinese, e racconta che tempo fa la signora lo avrebbe attaccato su Facebook con inconfondibile savoir faire: «Mi ha scritto: sei incompatibile con la Costituzione, vattene affanculo».

Intanto i sindacati di polizia chiedono la sospensione immediata della docente: «Un fatto grave e intollerabile, che deve indurre a riflettere sul pericoloso clima di odio e intolleranza che si è generato», afferma Felice Romano, segretario del Siulp. Serve, aggiunge, «una ferma e corale condanna morale e anche concreta. Serve a tutela della dignità dei poliziotti, in primo luogo. Ma anche, e soprattutto, a tutela della dignità delle centinaia di migliaia di insegnanti che, diversamente da questa signora, sono consapevoli di svolgere una delicatissima funzione pubblica».

E ringrazia Renzi «per aver tempestivamente censurato questo tipo di condotta esprimendo solidarietà nei confronti dei poliziotti ed auspicando l'immediato sospensione dell'insegnante».

Toni duri anche dal segretario generale del Sap, Gianni Tonelli: «Abbiamo assistito alla sospensione di un poliziotto per molto meno. Adesso ci chiediamo: cosa ne sarà di questa insegnante? Cosa avrà mai potuto insegnare ai suoi alunni? È possibile che una istituzione come la scuola, deputata alla formazione e all'inclusione nella società, si avvalga di insegnanti che incitano all'odio e non rispettano le istituzioni? Da cittadino, ancora prima che poliziotto, mi aspetto che questa persona sia immediatamente sospesa dall'insegnamento».

Con Renzi, ringraziato dal Siulp, polemizza invece il parlamentare di Fi Stefano Maullu: «Non è credibile quando chiede il licenziamento, perchè il Pd non ha mai condannato apertamente le attività dei centri sociali». A Matrix, il segretario del Pd aveva però spiegato che «a Torino ci sono molti centri sociali che andrebbero semplicemente chiusi».

 

 

 

Il grande freddo di questi giorni raggiungerà il suo apice domani mattina, con minime fino a -6/7 gradi in pianura. Lo fa sapere Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr, precisando che il gelo sta per allentare la sua morsa. "Da giovedì pomeriggio - spiega - le temperature cominceranno ad aumentare e la neve gradualmente si trasformerà in pioggia". Al Sud, nel weekend, sono previste massime di 18-20 gradi, almeno 15 in più di questi giorni. A Roma resta confermata la possibile nevicata di giovedì mattina.

Strade ghiacciate, alcune code e rallentamenti per ghiaccio con condizioni di guida difficoltosa per gli automobilisti. All'indomani della neve in città è questa la fotografia della mobilità a Roma. Il traffico veicolare, anche vista la chiusura delle scuole, è inferiore ad un giorno feriale ordinario. Chiusa e poi riaperta viale della Primavere a Centocelle per ghiaccio con l'intervento di vigili del fuoco; in via di Casal Morena si registra la presenza di alberi sulla carreggiata in direzione Via Anagnina. In via delle Acacie sempre a Centocelle invece Luce Verde segnala "possibili difficoltà di circolazione" a causa lavori di potatura altezza civico 55 per la "potatura di un pino pericolante".

"Domani scuole riaperte regolarmente, secondo le previsioni non ci dovrebbero essere problemi": così la sindaca di Roma Virginia Raggi. "Continuiamo a lavorare, a liberare alcuni marciapiedi e strade", ha aggiunto Raggi.

Intanto Napoli sotto la neve. Nuova allerta per giovedi'.

Una Napoli completamente imbiancata quella che si è svegliata stamattina. Ma se da un lato ci sono le immagini da cartolina, dall'altro ci sono gli effetti: scuole chiuse, circolazione fortemente rallentata per il nodo ferroviario, con i servizi ridotti dell'Alta Velocità tra Napoli e Roma, e caos su diverse arterie stradali di accesso alla città. Le previsioni meteo per oggi dicevano tutt'altro, mette in chiaro il Comune di Napoli che fino a ieri sera non aveva disposto la chiusura della scuole. 

.Una Napoli completamente imbiancata quella che si è svegliata stamattina. Ma se da un lato ci sono le immagini da cartolina, dall'altro ci sono gli effetti: scuole chiuse, circolazione fortemente rallentata per il nodo ferroviario, con i servizi ridotti dell'Alta Velocità tra Napoli e Roma, e caos su diverse arterie stradali di accesso alla città. Le previsioni meteo per oggi dicevano tutt'altro, mette in chiaro il Comune di Napoli che fino a ieri sera non aveva disposto la chiusura della scuole. Una Napoli completamente imbiancata quella che si è svegliata stamattina. Ma se da un lato ci sono le immagini da cartolina, dall'altro ci sono gli effetti: scuole chiuse, circolazione fortemente rallentata per il nodo ferroviario, con i servizi ridotti dell'Alta Velocità tra Napoli e Roma, e caos su diverse arterie stradali di accesso alla città. Le previsioni meteo per oggi dicevano tutt'altro, mette in chiaro il Comune di Napoli che fino a ieri sera non aveva disposto la chiusura della scuolelo ha annunciato il sindaco Luigi de Magistris al termine della riunione in Prefettura del Comitato convocato per affrontare l'emergenza freddo e neve. Dal sindaco l'invito a tutta la cittadinanza a ''evitare di uscire per le prossime 24 ore perché le previsioni meteo indicano temperature molto basse e la conseguente formazione di ghiaccio che può essere molto pericoloso''.i cittadini di Napoli e i pendolari che arrivano da fuori città hanno dovuto fare i conti con il traffico, con le corse dei bus saltate. L'assessorato comunale alla Protezione Civile raccomanda di "limitare gli spostamenti solo se strettamente necessari" mentre la neve in queste ore ha imbiancato anche gli scavi di Pompei, Ercolano e anche l'isola di Capri.

Abbondante nevicata sulle zone collinari, fin su al Comune di Serrara Fontana avvolto interamente dal manto bianco. Anche oggi nevicata a Ischia Porto, ma più consistente di ieri, a livello del mare e a Forio con la spiaggia della Chiaia - a pochi metri dal mare - interamente ricoperta dalla neve. Scuole chiuse oggi a Serrara Fontana, Barano, Forio e anche a Ischia Porto. E dopo 62 anni nevicata anche sull'isola di Procida che si è svegliata ricoperta di neve. Nel 1956 l'ultima nevicata, secondo quanto ha potuto ricostruire l'assessore Rossella Lauro.

“L’ondata di maltempo che da alcuni giorni sta interessando in maniera estesa e continua  l’intera Penisola evidenzia quanto inizino ad essere evidenti i segnali di un cambiamento climatico; tanto è variegata la “sinottica” del bacino del Mediterraneo – mare sempre caldo e profondo. Gli effetti del maltempo, poi, determinano problematiche “idrogeologiche”e”biometeorologiche” molto diversificate procedendo dal settentrione verso il Meridione del Paese, in relazione alla sua complessità geografica e morfologica”. Lo ha affermato Massimiliano Fazzini, climatologo, Docente dell’Università di Camerino e di Ferrara ed esponente dell’Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia al Corriere del Sud.  

 

“Occorre ricordare che  i termini “Burian, Burano e Buriana” non esistono nella nomenclatura meteorologica mentre il BURAN è un vento gelido e secco tipico della Siberia orientale – ha proseguito Fazzini -  e della Mongolia. Le fenomenologie associate a tale avvezione fredda dovrebbero essere complessivamente modeste, visto che l’aria in arrivo è si molto fredda ma decisamente  secca. Il pericolo più impellente per la popolazione diverrà cosi il ghiaccio. Un significativo miglioramento di tali condizioni è atteso per mercoledì ma la situazione non si sanerà totalmente prima del prossimo fine settimana. 

 

Evidentemente, dunque, non saranno con ogni probabilità le fenomenologie ad essere eccezionali ma la durata dell’ondata di freddo relativamente al periodo dell’anno, visto che il primo Marzo debutta la Primavera meteorologica. Dovremmo sempre più abituarci a queste anomalie meteo - climatologiche,  con ogni probabilità strettamente dipendenti dal riscaldamento globale in atto e la popolazione dovrà “adattarsi” a tali nuove condizioni ed anzi beneficarne attraverso una politica di gestione dell’ambiente che i comuni hanno iniziato a perseguire anche mediante la redazione di Piani di Adattamento ai cambiamenti climatici e ai contratti di fiume – lago – costa”.

 

“Al nord, le nevicate occorse sino alla nottata tra giovedì e venerdì fino a quote pianeggianti sono state rapidamente sostituite da piogge intense – ha continuato ancora Fazzini - fino a quote collinari, con conseguenti  decisi e rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici dei fiumi appenninici  - dal Piemonte orientale  alle Marche settentrionali -  nonché sul dominio geografico alto tirrenico; al centro-sud invece i diffusi e frequenti fenomeni temporaleschi hanno causato estese riattivazioni di frane da colamento o semplici smottamenti con pesanti ripercussioni sul traffico stradale. Il quadro meteoclimatico rimarrà complessivamente immutato nella giornata di oggi, con precipitazioni estese e limite delle nevicate in generale innalzamento  fino a quote di alta collina al nord e medio -  montane – 1300-1600 metri al centro – sud. Tale situazione causerà sulle aree basso montane una fusione del manto nevoso e concorrerà ad aggravare la situazione idrogeologica. 

 

Sarà quanto mai necessario “vigilare” sui bacini idrografici medio – piccoli, specie laddove i tempi di corrivazione delle acque correnti superficiali sono brevi. In alta montagna il pericolo valanghe diverrà da marcato  - grado 3 a forte  -grado 4 su una scala europea da 1 a 5 . Pertanto, si raccomanda vivamente di non frequentare le quote sommitali ei rilievi montani per attività sci alpinistica. Da domani, domenica, il quadro sinottico muterà drasticamente;  siamo in attesa di un peggioramento di estrazione “polare – continentale”  - dunque proveniente dal subcontinente euroasiatico - che dovrebbe raggiungere il nord ed i versanti più orientali della Penisola tra il  pomeriggio e la serata, apportando un sensibile calo termico  - al momento mediamente  quantificabile in 8-10°C - e la possibilità di nevicate sino a quote di pianura nonché sui litorali centro – settentrionali adriatici”.

 

Blitz di un gruppo di attivisti di Forza Nuova ieri intorno a mezzanotte negli studi tv di via Tiburtina che ospitano diMartedì, il talk show condotto da Giovanni Floris su La7.

Mentre da Palermo arrivava la notizia del del brutale pestaggio a Massimo Ursino da parte degli antagonisti , alcuni militanti sono riusciti a entrare, chiedendo di partecipare alla puntata, mentre era in onda un contributo registrato e quindi a telecamere spente. Le forze dell'ordine hanno identificato i componenti del gruppo, ma l'episodio si è chiuso in modo non violento."In questo modo - tuonano i militanti - l'antifascismo viene legittimato a fare scontri, a fare violenza e a fare tutto quello che vuole. Questo è l'antifascismo dell'informazione".

"Verso la mezzanotte - spiega Floris - si è presentato un gruppo di persone. Saranno state una ventina. Si sono qualificati come Forza Nuova e di Forza Nuova avevano le insegne. Volevano interagire col programma. Questo non era possibile, sia tecnicamente (in quel momento andava in onda un contributo registrato) sia per ragioni di opportunità. Non mandiamo in onda chi non è da noi invitato, tantomeno se si presenta in quel modo. Fermo restando che la modalità con cui si sono posti non è accettabile, il confronto si è svolto in un clima non violento. Dopo aver esposto le loro ragioni si sono fatti accompagnare all'uscita".

Almeno sei persone hanno accerchiato a Palermo il responsabile provinciale di Forza Nuova, Massimo Ursino, legandolo mani e piedi con nastro adesivo da imballaggio e pestandolo a sangue. E' accaduto nella trafficata e centrale via Dante, intorno alle 19, coi negozi aperti e gente lungo il marciapiede. Gli aggressori erano vestiti di nero e avevano i volti coperti da sciarpe; tra loro, secondo i testimoni, c'era una ragazza che riprendeva il pestaggio con un telefonino. 

"Dopo una campagna d'odio seminata dal Gruppo Espresso e seguita da tutta la sinistra inclusa Liberi e Uguali, si scatena l'odio comunista contro Forza Nuova - il duro attacco del leader di Fn, Roberto Fiore, che sabato sarà nel capoluogo per un comizio -. Invito tutti i militanti e tutti gli alleati di Italia agli italiani alla mobilitazione piena per evitare che la violenza comunista unita ai poteri forti soffochi la nostra voce". 

Ursino ha riportato una frattura al naso, ematomi al volto e in tutto il corpo e una sospetta lesione alla spalla. I medici del Pronto Soccorso dell'Ospedale Civico gli hanno diagnosticato una prognosi di venti giorni.

Il raid è stato rivendicato con un comunicato inviato via mail a diversi organi di informazione locale. "A pochi giorni dall'arrivo in città di Roberto Fiore, atteso in città per un comizio in conclusione della campagna elettorale - si legge nella email - Massimo Ursino, uomo di spicco e dirigente nazionale del partito Forza Nuova, è stato colpito in modo esemplare mentre passeggiava per le vie del centro. E' stato bloccato, immobilizzato e legato con del nastro adesivo, poi lasciato a terra senza possibilita' di fuggire". 

"Chi afferma che esista una 'minaccia fascista', a Palermo come in tutta la Sicilia - prosegue la nota - dovrà ricredersi: questi uomini di poco conto appartenenti a formazioni neofasciste, che fanno di razzismo e discriminazioni il loro manifesto politico nonchè la costruzione della loro identità forte e battagliera, si sgretolano in men che non si dica sotto i colpi ben assestati dell'antifascismo. Infatti non sono in grado di difendere sè stessi, figuriamoci di attuare il loro programma politico. 

I fatti avvenuti oggi sono la dimostrazione del fatto che sul territorio palermitano esiste chi ripudia il fascismo e non ha timore di lottare per bloccarlo e schiacciarlo, a partire da questi protagonisti del forzanovismo, guerrieri a parole, violenti nelle immagini che evocano forse, ma incapaci di proteggere la propria incolumità e di conquistare qualsiasi forma di potere politico. Palermo è antifascista, nelle pratiche e nella quotidianità di chi la vive. A Palermo non c'è spazio per il fascismo". 

Indagini sono in corso da parte della Digos per identificare gli autori del raid che è stato ripreso con un telefonino da una ragazza che faceva parte del gruppo di aggressori. Le immagini sono particolarmente cruente. Nel video, pubblicato su You tube, si sente la ragazza che cerca di tranquillizzare i passanti terrorizzati: "Tranquilli, è solo una scherzo...".

Neve a Roma e tracollo termico su quasi tutta la penisola con l'arrivo della perturbazione siberiana. Sotto la neve fin dalla scorsa notte varie città, compresa la capitale ed il suo litorale. Interviene l'Esercito per la pulizia delle strade. Tre i mezzi militari in azione, sei in arrivo. Circolazione ferroviaria ancora fortemente rallentata nel nodo di Roma e sulle linee che afferiscono alla Capitale, riferisce in una nota FS. Scuole chiuse, così come sono stati chiusi Colosseo, Fori Imperiali e Palatino. Nelle località alpine temperature in picchiata, mentre la neve è caduta anche a Napoli ed in Puglia

In arrivo giovedì una nuova perturbazione dalla Spagna che porterà neve al Nord e nelle zone interne del Centro. "Sono possibili fiocchi - spiega il meteorologo di 3bmeteo.com Francesco Nucera - anche a Roma, dove gli accumuli potranno registrarsi solo all'inizio, dato che la sovrapposizione di una massa d'aria calda sul 'cuscinetto gelido' porterà pioggia". Precipitazioni più consistenti in Toscana, mentre nelle Isole maggiori, a causa di correnti miti dal Nord Africa, le temperature saliranno a 18-20 gradi.

Al Nord, in Veneto ed Emilia Romagna ha smesso di nevicare ed è tornato a splendere il sole, ma le temperature sono molto rigide con minime fino a -7 nelle città e addirittura fino a -23 sulle montagne venete, come segna il termometro a Ra Valles, sopra Cortina

Imbiancato anche il litorale laziale. Circolazione stradale rallentata anche per i molti rami degli alberi caduti sotto il peso della neve soprattutto in zona Prati e sulla via Cristoforo Colombo in direzione del centro città. "Siamo al lavoro per garantire la percorribilità delle strade a fronte della nevicata eccezionale che ha interessato questa notte la Capitale - ha scritto su Facebook l'assessore all'Ambiente di Roma Pinuccia Montanari -. Si invitano i cittadini a limitare i propri spostamenti allo stretto necessario".

Il 'piano di emergenza' del trasporto pubblico è partito dalla mezzanotte e prevede oggi bus ridotti - circolano solo quelli con vetture dotate di gomme termiche - ma linee metro-ferroviarie regolari. Scuole chiuse nella Capitale per scelta del Campidoglio contro i rischi derivanti dal gelo. Alcune linee bus sono sospese a causa di impraticabilità delle strade.

Stamattina sono usciti circa 480 bus dai depositi Atac, circa il 75% di quelli previsti dal piano neve, deciso ieri, che già prevedeva una riduzione dei mezzi in circolazione. Gli altri bus non sono usciti dai depositi per problemi legati alla viabilità. Progressivamente il numero dei mezzi in servizio starebbe aumentando. In sostanza in circolazione stamani c'era il 36% dei mezzi previsti in un giorno normale quando sulle strade di Roma ci sono circa 1300 bus. Il piano neve Atac non prevede l'uscita dai depositi dei jumbo bus, ovvero i mezzi di 18 metri.

Il sale a disposizione, "è di mille tonnellate al giorno". Il Campidoglio ha deciso l'apertura dei varchi Ztl per consentire l'accesso in centro anche alle vetture private.

A Milano e in tutta l'Umbria ora non nevica più ma non si registrano particolari criticità. In Abruzzo, molta la neve caduta all'Aquila ma è imbiancata anche Pescara e il litorale. Nevischio ad Ancona e in Romagna e sulla A14.  

Termometro in picchiata a Torino, dopo la nevicata che ieri pomeriggio l'ha imbiancata, costringendo al rinvio di Juventus-Atalanta. Nella notte la temperatura è scesa sotto lo zero. Continua il servizio di spargimento sale della Città, per scongiurare la formazione di ghiaccio sulle strade, con 29 mezzi spargisale operativi su tutto il territorio cittadino e oltre 4 mila tonnellate di sale a disposizione. Le scuole sono regolarmente aperte. Ieri sera è stato attivato un punto straordinario di accoglienza per i senzatetto nella vecchia stazione di Porta Susa.

E' di -34,9 gradi la temperatura registrata alle 7.50 dalla stazione meteorologica installata a 4.750 metri di quota al Colle Major, sul Monte Bianco, la più alta d'Europa (24 ore prima era di -23). Burian, il vento gelido siberiano, fa sentire i suoi effetti anche sulle cime della Valle d'Aosta. Restando sul massiccio del Monte Bianco ma scendendo ai 3.466 metri della stazione di Punta Helbronner, la temperatura poco dopo le 7 era di -24 gradi reali (24 ore prima era di -10), quella percepita al vento di -34. Alle ore 8 la stazione dell'aeronautica militare sul ghiacciaio del Plateau Rosà, a 3.488 metri sul Cervino, ne segnava -24 (-12 domenica alle 9). Scendendo di quota, ai 2.050 metri di quota di Cervinia, alle 9 si registrano -18,1 gradi, contro i -5 di appena 24 ore prima. Nel resto della regione alpina le minime vanno dai -16,3 gradi di Gressoney-La-Trinité ai -17,8 di La Thuile; nel fondovalle dai -9,1 gradi di Courmayeur delle ore 8 (erano -2 solo 24 ore prima) ai -4,2 di Aosta (0,5).

Tutto l'Abruzzo si è risvegliato questa mattina sotto la neve e con temperature vicine, o inferiori allo zero. Dalla notte scorsa nevica anche su Pescara e sulla costa abruzzese dal confine con le Marche e fino a Vasto. Qualche problema al traffico soprattutto nelle zone collinari, nonostante la scarsa presenza di mezzi in strada. Chiuse le scuole nei quattro capoluoghi di regione e in molti comuni. In azione gli operai dei comuni che stanno spargendo sale sulle strade, anche in previsione di un ulteriore ribasso delle temperature per la prossima notte. Le insidie maggiori infatti potrebbero arrivare soprattutto dal ghiaccio. 

In provincia di Pescara la neve sta cadendo in tutte le zone, dalla costa, fino alle aree pedemontane della zona Vestina e dell'alta Val Pescara. Neve anche intensa sui tratti abruzzesi dell'autostrada A14 e sulle autostrade A24 e A25 dove sono in azione i mezzi spazzaneve e spargisale già dal pomeriggio di ieri. Regolazione del traffico in entrata per i mezzi pesanti in tutto il tratto abruzzese della A14.

Situazione di traffico regolare su tutto il tratto delle autostrade A24 e A25 che collegano la Capitale con l'Abruzzo. Lo comunica la società Strada dei Parchi che gestisce le due arterie e che trasmette la situazione in tempo reale sul suo profilo Facebook e sul sito attraverso le webcam posizionate sulle due reti viarie. Sulla A24 traffico regolare su tutto il tratto, dalla Barriera di Roma Est a Torano e sulla A25 regolare su tutto il tratto da Torano a Villanova. Mezzi antineve in azione. Strada dei Parchi raccomanda massima prudenza e ricorda l'obbligo delle gomme termiche o catene a bordo. 

Cancellazioni di corse e modifiche, da parte di Trenitalia, sulle linee Pescara-Sulmona, Giulianova-Teramo, Ancona-Pescara, Terni-L'Aquila. Chiusa la linea Avezzano-Cassino. Sono gli effetti dell'ondata di maltempo sulla rete ferroviaria abruzzese. Al momento sono diciotto i treni regionali cancellati sulla linea Pescara-Teramo, dodici sulla Pescara-Sulmona e quattro sulla Pescara-Ancona., cancellando e modificando, allo stesso tempo, alcune corsehe sulle linee Pescara-Sulmona, Giulianova-Teramo, Ancona-Pescara, Terni-L'Aquila. Chiusa la linea Avezzano-Cassino. Sono gli effetti dell'ondata di maltempo sulla rete ferroviaria abruzzese. Al momento sono diciotto i treni regionali cancellati sulla linea Pescara-Teramo, dodici sulla Pescara-Sulmona e quattro sulla Pescara-Ancona. In seguito al bollettino diramato dalla Protezione Civile che preannunciava l'arrivo dell'ondata di maltempo, le società del Gruppo FS Italiane, Rfi e Trenitalia, hanno subito attivato i "Piani neve e Gelo".

Traffico regolare su A14,  almeno nel tratto abruzzese. In alcune zone sono in corso nevicate, ma non si registrano particolari disagi alla circolazione, come sottolineano al Centro operativo autostradale (Coa) di Città Sant'Angelo (Pescara). Mezzi antineve e spargisale in azione. Sull'autostrada, su disposizione delle Prefetture competenti per territorio, è in vigore dalle 22 di ieri lo stop al traffico dei mezzi pesanti.

 

 

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha rimpatriato dalla Germania, un’importante scultura del I sec. d.C., raffigurante la divinità greca, rubata nel 2011 dall’Università di Foggia.

Il 30 gennaio 2018 è stata rimpatriata da Monaco di Baviera (Germania) la scultura archeologica in marmo, del I sec. d.C., acefala, raffigurante la dea greca dell’amore Afrodite.

L’indagine dei militari della Sezione Archeologia del Reparto Operativo del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) nasce da attività di monitoraggio del mercato antiquariale, sia nazionale che estero, che ha rilevato, nel 2013, una vendita sospetta, presso una casa d’aste bavarese, di un reperto di chiara provenienza italica. Infatti, la successiva comparazione dell’immagine della statua, con quella contenuta della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita da questo Comando, confermava che il bene era provento del furto, perpetrato nell’agosto 2011, ai danni dall’Ateneo pugliese, come confermato dagli approfondimenti, svolti anche in collaborazione con i funzionari del MiBACT.

Il ritrovamento della statua, del valore commerciale di € 350.000,00, è stato il prologo di un’articolata indagine, che grazie alla consolidata e proficua collaborazione con la polizia tedesca, ha permesso di identificare un trafficante tedesco, solito approdare in Italia, per visionare i reperti scavati illecitamente e scegliere quelli di migliore fattura per le sue attività illegali in Germania. 

Le ulteriori investigazioni hanno permesso di individuare  i soggetti che, spesso, caratterizzano il fenomeno della ricettazione di un reperto depredato dall’Italia: il venditore, in questo caso, un soggetto di Ladispoli (RM), che gestiva un “supermarket” di reperti, sia scavati illegalmente che sottratti, un secondo personaggio che effettuava le consegne all’estero e il destinatario, ovvero il contrabbandiere tedesco, che poi a sua volta, rivendeva al mercato nero, i beni esportati illecitamente.

Nel 2016, tutti i protagonisti di questa vicenda, sono stati tratti in arresto e recuperati oltre 2.500 reperti, tranne la statua di Afrodite, che è stata finalmente restituita al patrimonio culturale italiano a seguito di attività rogatoriale internazionale, promossa dalla Procura della Repubblica di Roma. Quanto prima la scultura potrà essere nuovamente ammirata dal pubblico.

 

 

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