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Visioni e opere dell’artista dell’”altro Rinascimento, Bosch, a Milano

Trittico delle Tentazioni di sant’Antonio - c. 1500 - Olio su tavola - Museu Nacional del Arte Antiga, Lisbona

Per la prima volta, sotto la direzione artistica di Palazzo Reale e Castello Sforzesco, un omaggio al grande genio fiammingo Jheronimus Bosch ed alla sua fortuna nell'Europa meridionale con un progetto espositivo inedito promosso dal Comune di Milano-Cultura,   realizzata da 24 Ore Cultura-Gruppo 24 Ore e curata da Bernard Aikema, già professore di Storia dell'Arte Moderna presso l'Università di Verona, Fernando Checa Cremades, professore di Storia dell'Arte all'Università Complutense di Madrid e già direttore del Museo del Prado e Claudio Salsi, direttore Castello Sforzesco, Musei Archeologici e Musei Storici e docente di storia dell'incisione presso l'Università Cattolica di Milano.

Il percorso espositivo presenta un centinaio di opere d'arte tra dipinti, sculture, arazzi, incisioni, bronzetti e volumi antichi, inclusi una trentina di oggetti rari e preziosi provenienti da wünderkammern. In questo ricchissimo corpus spiccano alcuni dei più celebri capolavori di Bosch  e opere derivate da soggetti del Maestro - mai presentate insieme prima d'ora in un'unica mostra. Bosch è infatti autore di pochissime opere universalmente a lui attribuite e conservate nei musei di tutto il mondo, proprio perché cosi rari e preziosi, difficilmente i capolavori di questo artista lasciano i musei cui appartengono, e ancora più raramente si ha la possibilità di vederli riuniti in un'unica esposizione. Visitare la Mostra di Bosch a Milano è un'occasione unica per immergersi nel mondo selvatico e fantastico di uno dei massimi interpreti della pittura europea del Cinquecento e nell'arte, visionaria e affascinante, prodotta da uno degli artisti più geniali e originali dell'intera storia dell'arte.

Pseudonimo di Jeroen Anthoniszoon van Aken, Hieronymus Bosch nacque intorno alla metà del Quattrocento (1453? – 1516) è in una famiglia di pittori nella zona del Brabante - oggi nei Paesi Bassi - fortemente ispirata da quella devozione moderna che imprimeva alle opere d'arte una spiritualità del tutto nuova, che il giovane pittore decise però di traslare sotto forma di un microcosmo immaginario, dove ranocchie, uccelli, mostriciattoli, figure umane, paesaggi simbolici e immaginifici, si caricano di significati profondi e complessi, rappresentati con una leggerezza che non ha paragoni nell'arte. Tema centrale delle opere di Bosch sono i vizi e le virtù umane, la dannazione e la possibilità di salvezza, i sogni, le paure e le ambizioni umane, sempre raccontate e ragionate attraverso le sembianze fantastiche di esseri ibridi e creature simboliche che ancora oggi non hanno trovato un'interpretazione univoca, lasciando le opere di Bosch immerse in quel mistero e in quel fascino senza tempo che ancora comunicano e che hanno ispirato, nel corso dei secoli, molti artisti, creando addirittura un terreno fertile per le visionarie realizzazioni di Salvador Dalì, di Max Ernst e del Surrealismo in generale. La mostra milanese punta anche l'attenzione su come il linguaggio potente e universale di Bosch abbia creato un'immediata eco nell'arte del Quattrocento e del Cinquecento. L'esposizione non è una monografica convenzionale, ma mette in contrappunto capolavori tradizionalmente attribuiti al Maestro con importanti opere di altri maestri fiamminghi, italiani e spagnoli, in un confronto che ha l'intento di spiegare al visitatore quanto l' “altro Rinascimento” non solo italiano e non solo boschiano negli anni coevi o immediatamente successivi influenzerà grandi artisti come Tiziano, Raffaello, Gerolamo Savoldo, Dosso Dossi, El Greco e molti altri. La mostra di Bosch a Milano è una grande retrospettiva che presenta al pubblico questo artista unico, facile da amare e difficile da comprendere, ma che una volta svelato rivela tutto il fascino di un mondo antico che si esprime con mezzi moderni, di uno spirito geniale che ha precorso i tempi creando un'arte che non è mai stata eguagliata e che ancora riesce a parlare al pubblico in maniera profonda ma al contempo divertente e sognante.

Palazzo Reale di Milano, dal 9 novembre 2022 al 12 marzo 2023, “Bosch e un altro Rinascimento”

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