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Manolo Valdés: Le Forme del Tempo

“Amo dire che sono un artista di repertorio, come quei cantanti lirici a cui piace interpretare determinate opere perché le cantano meglio. Le immagini sulle quali torno, non si esauriscono mai.”
Manolo Valdés

Manolo Valdés, artista spagnolo di fama internazionale, nasce a Valencia, l’8 marzo 1942 e vive ora tra New-York e Madrid. Torna a Roma dopo ben 25 anni con una ampia mostra personale ospitata nelle sale del Museo di Palazzo Cipolla. Una settantina di opere (provenienti dallo studio dell’artista e da importanti collezioni private) fra quadri e sculture (in legno, marmo, bronzo, alabastro, ottone, acciaio, ferro, ecc.), alcune delle quali di grandi dimensioni, daranno conto del percorso creativo di Valdés dai primi anni ottanta (poco dopo la conclusione dell’esperienza di Equipo Crónica) ad oggi.
Nella ricerca figurativa e ludicamente visionaria di Valdés gli artisti del passato più o meno lontano (da Velazquez a Rubens e Zurbarán, da El Greco a Ribera fino a Léger, Matisse, Lichtenstein, etc.) diventano interlocutori con cui intrattenere un contatto giornaliero.
La mostra “Manolo Valdés. Le forme del Tempo” è stata fortemente voluta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale che la promuove, ed è realizzata da POEMA in collaborazione con la Galleria Contini di Venezia, con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia. La rassegna è curata da Gabriele Simongini.

Le parole pronunciate dal Prof. Avv. Emanuele al vernissage, salutano le bellissime opere esposte nelle sale del Palazzo Cipolla:
“Le opere di Valdés, siano esse dipinti o sculture, sono percorse da una forza e una vitalità dirompenti, trasmesse dalla sapiente lavorazione che l’artista fa dei materiali più vari, alcuni persino assemblati e creati da lui stesso, fino a comunicare allo sguardo quasi una sensazione tattile. Del suo lavoro, io personalmente apprezzo, in particolare, proprio l’attitudine ad attingere in maniera del tutto trasparente e naturale al repertorio artistico del passato per riproporlo in chiave contemporanea, a conferma della mia convinzione che l’arte è un fluire ininterrotto, un dialogo costante tra i grandi di ieri e di oggi, e che non da dunque senso racchiuderla in periodi rigidi ed impermeabili tra loro. L’opera di Manolo Valdés è una revisione continua del passato, un mosaico che si compone di centinaia di tessere, una rappresentazione che nasce dall’accumulazione e dall’appropriazione di tante altre immagini saldamente entrate nella nostra cultura visiva, di reminiscenze di tutte le civiltà e di tutti i tempi (dalle icone della pittura spagnola alle sculture equestri, fino ai modelli di epoca rinascimentale, soltanto per fare qualche esempio)”, conclude il Prof. Avv. Emanuele.
La mostra rimarrà aperta fino il 10 gennaio 2021 e avrà aperture straordinarie per le festività natalizie.

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