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“Da Robert Pettena alla scena artistica polacca, da Art Kane a Daniel Spoerri” alla Galleria Civica di Modena

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Con l’inaugurazione della mostra “Robert Pettena. Noble Explosion” del prossimo 6 dicembre, inizierà la nuova stagione espositiva della Galleria Civica di Modena – Palazzina dei Giardini, a cura di Marco Pierini.

La mostra sarà visitabile fino al prossimo 1 marzo 2015 ed è composta da una selezione di cinquanta fotografie eun’ampia documentazione sui siti Sipe-Nobel in Italia, con un particolare approfondimento su quello di Spilamberto, in provincia di Modena.

Il lavoro fotografico di Robert Pettena pone in evidenza il valore compositivo generato dalle architetture industriali di fine Ottocento e primi Novecento e le loro peculiarità in riferimento all’integrazione sul territorio, spesso ottenuta attraverso una sorta di “camouflage” con la vegetazione, soprattutto per evitare i bombardamenti aerei.

Alfred Nobel, noto come l’ideatore dell’omonimo premio, fu anche l’inventore della dinamite, collega ed amico di Ascanio Sobrero, il chimico torinese che sintetizzò per primo la nitroglicerina. Alla fine dell’Ottocento, dopo aver incontrato varie difficoltà in molti Paesi del Nord Europa, giunse in Italia allo scopo di installare i suoi impianti di produzione di esplosivi, in collaborazione commerciale con la Società Italiana Esplodenti (SIPE).

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Attraverso questi elementi, prende inizio un’avvincente ricerca sulla storia e sui paradossi di una delle figure più complesse del nostro tempo, che ha lasciato tracce indelebili sul territorio italiano.

Il programma espositivo presso la Galleria Civica di Modena proseguirà con “La memoria finalmente, Arte in Polonia: 1989-2015”, mostra a cura di Marinella Paderni, in collaborazione con l’Istituto di Cultura Polacco a Roma, che inizierà il 21 marzo 2015, per poi concludersi il 7 giugno 2015.

A distanza di venticinque anni dalla proclamazione dell’indipendenza democratica, la Polonia è diventata la culla di un vero e proprio rinascimento culturale senza precedenti, “humus” di quelle istanze storiche, che hanno plasmato l’Europa del secolo scorso, fra traumi, rimozioni e ricostruzioni.

I tredici autori selezionati, sulla scorta di tre generazioni di artisti polacchi nati tra la fine degli anni Cinquanta e la fine degli anni Ottanta, presentano biografie, pitture, collage, sculture, disegni, performance, installazioni e video. Il percorso espositivo vuole raccontare il delicato e travagliato passaggio tra passato e futuro vissuto dal Paese, mostrando peraltro lo scarto tra eredità culturali e la creazione di un nuova arte, che rivela, in evidente autonomia estetica, l’identità espressiva della Polonia post-socialista di oggi.

Il “leitmotiv” di questa interessante mostra è: “La memoria finalmente”, titolo di una poesia composta da Wislawa Szymborska, scrittrice polacca premio Nobel per la Letteratura del 1996. Attraverso la lettura dei versi composti da questa famosa artista si percepisce la ricerca di un’identità nel presente, che rappresenti al tempo stesso la promessa e la speranza per il futuro.

Gli artisti presenti in mostra sono: Pawel Althamer (1967), Miroslaw Balka (1958), Michal Budny (1976), Michal Grochowiak (1977), Nicolas Grospierre (1975), Paulina Olowska (1976), Slavs and Tatars (Kasia Korczak 1976 e Payam Sharifi 1976), Monika Sosnowska (1972), Aleksandra Waliszewska (1976), Ewa Axelrad (1984), Anna Molska (1983), Agnieska Polska (1985), Jakub Woynarowski (1982).

Il 25 giugno 2015, sempre presso la Palazzina dei Giardini della galleria civica di modena, si inaugurerà la mostra dedicata ad Art Kane, a cura di guido Harari e Marco Pierini ed allestita fino al 20 settembre 2015.

La mostra, realizzata in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti di Parma, è la prima che un museo italiano dedica al grande fotografo newyorchese (1925-1995) e raccoglie un centinaio di fotografie a colori e in bianco e nero, che hanno fortemente contribuito a formare l’immaginario visivo della seconda metà del Novecento. Una buona parte dello spazio espositivo sarà dedicato ai ritratti e alle “foto di scena” delle rockstar (da Frank Zappa a Jim Morrison, dai Rolling Stones agli Who, immortalati avvolti nella Union Jack), mentre l’altra sezione, non meno consistente, andrà a celebrare la moda e la cronaca, ricordate e fissate con uno sguardo tanto originale da essersi conquistate le copertine di più prestigiosi rotocalchi internazionali.

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Concluderà il programma espositivo 2015 la singolare mostra “Daniel Spoerri. Eat Art in Transformation”, che sarà visitabile dal 10 ottobre 2015 al 10 gennaio 2016. L’ampia retrospettiva dedicata a questo artista, che ha coniato la Eat Art nel 1967 e si collega strettamente al tema dell’Expo 2015, è curata da Susanne Bieri, Antonio D’Avossa, Nicoletta Ossana Cavadini e realizzata e coprodotta con il m.a.x. museo di Chiasso.

Le opere in esposizione vanno dal primo periodo di sperimentazione legato alla rivista “Matérial” (1955-1961), quindi ai multipli cinetici e successivamente ai celebri tableaux-pièges, assemblaggi di oggetti di uso quotidiano, incollati a supporti e ribaltati nell’orientamento, fino alla scultura e alla ricerca in campo grafico, il tutto arricchito anche da importanti documenti d’archivio.

Attraverso la poetica di spoerri, l’esposizione illustra l’attrazione continua dell’umanità nei confronti dell’epocale tema del cibo, visto come fondamentale interfaccia fra arte e vita. In mostra, inoltre, saranno presenti le ricette dell’artista, i suoi appunti e i menù, a partire da quelli del ristorante Spoerri di Dusseldorf (1968) per arrivare al Bistrot di Santa Marta, fondazione Mudima, Milano 2014.

Sarà, inotre, dedicata un’intera sala alla grafica di Daniel Spoerri, per la prima volta esposta e studiata in maniera significativa, all’interno della sua vastissima produzione artistica. Grazie a letter e documenti, saranno messi in risalto anche i rapporti di Spoerri con gli artisti contemporanei: Jean Tinguely, conosciuto a Basilea già nel 1950, Marcel Duchamp, Man Ray, Meret Oppenheim, Emmet Williams, Dieter Roth, Roland Topor, Robert Filliou, Ben Vautier. Le opere proverranno dalla collezione dell’artista, dalla Biblioteca Nazionale di berna, che custodisce l’archivio di Spoerri e da importanti europei.

 

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