Alla Fondazione Pierre Gianadda di Martigny una splendida mostra dedicata a “La bellezza del corpo nell’antica Grecia”

Afrodite di Cnido di Prassitele, marmo © Fondation Pierre Gianadda, Martigny

Afrodite di Cnido di Prassitele, marmo © Fondation Pierre Gianadda, Martigny

 

Il British Museum di Londra è stato fondato nel 1753 con l’ambizione di riunire nello stesso luogo oggetti provenienti da tutto il mondo, del passato e del presente, per indurre il visitatore a istituire dei confronti e verificare come ogni popolo abbia interpretato e risolto in modo diverso problemi comuni a tutta l’umanità.
Le collezioni del British Museum sono costituite da oltre sette milioni di oggetti, provenienti da tutti i continenti. Una parte di queste ricchezze, raccolte in 24 stanze, raccontano Roma e l’antica Grecia dall’inizio della preistoria all’età bizantina.
Come celebrare la bellezza del corpo maschile e femminile? Un tema affascinante che riporta a momenti di vita: dalla nascita allo sport, al matrimonio, alla morte, e anche l’amore e il desiderio. Tutti momenti documentati da straordinari reperti archeologici.
Tra le opere greche, ve ne sono alcune celeberrime: suggestiona ed incanta la bellezza del celebre Discobolo, statua-simbolo di una civiltà, che rappresenta un giovane atleta nudo, dal corpo perfetto, nell’atto di lanciare il disco. Questa scultura in marmo del II secolo a. C. è una copia romana di un originale in bronzo, dello scultore greco Mirone, risalente al V sec. a. C., che non ci è pervenuto. Altrettanto incantevole il famoso Diadumeno, statua attribuita al grande maestro greco Policleto, anch’essa replica di un originale in bronzo del V sec. a. C., che rappresenta un giovane atleta con la testa cinta dalla benda della vittoria, trovata nel 1862 in una località della provenza e in seguito acquisito dal British Museum.
Tra le opere dedicate al corpo femminile, colpisce la statuetta di giovane donna che corre, dalla mirabile fattura, molto stilizzata, forse proveniente da Sparta, dove le donne, contrariamente che nelle altre città greche, erano ammesse ai giochi olimpici. La tunica è indossata secondo l’usanza descritta da Pausania, lasciando un seno scoperto. Una terracotta greca del 300-200 a. C. colpisce per la postura e le vesti eleganti (con un pregevole copricapo appuntito), i cui panneggi sono sottilmente allusivi di temi e forme legate al sesso e al desiderio.
L’esposizione comprende una sezione dedicata ad alcuni eccezionali ritrovamenti locali: un paio di sculture scoperte a Martigny nel corso di scavi eseguiti nel 2011, costituite da torsi maschili in marmo di epoca romana, provenienti dal Mediterraneo orientale, forse appartenenti ad un complesso termale; ed una statuetta marmorea di Venere, anch’essa ritrovata a Martigny, nel 1939, replica dell’Afrodite di Cnido di Prassitele, figura ammirevole nella perfezione delle sue forme, che, nello splendore della sua nudità, si appresta al bagno. Prestigioso oggetto che ornava una domus del Forum Claudii Vallensium.
La mostra è curata da Ian Jenkins, Senior Curator del Dipartimento delle antichità greche e romane del British Museum, ed è arricchita da uno splendido catalogo, che riproduce tutte le opere esposte. L’eccezionale manifestazione sarà aperta al pubblico fino al 9 giugno 2014.

Il Discobolo, Marmo, periodo romano, II sec. d. C . ©  The Trustees of the British Museum (2014)

Il Discobolo, Marmo, periodo romano, II sec. d. C . ©  The Trustees of the British Museum (2014)

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