A Riccione exploit di Enzo Foglia

image2Può una città di mare bella come Crotone non avere nuotatori di livello nazionale? Assolutamente no! E infatti gli atleti di grande classe ce li abbiamo eccome. E hanno scelto un palcoscenico dal fascino straordinario come quello di Riccione per dimostrare i loro valori. Anche quest’anno, dal 24 al 28 giugno, è stata Riccione mania con quasi 4 mila atleti iscritti e 13 mila gare disputate oltre alle staffette (quasi mille). La bandiera della nostra città è stata tenuta alta da Gabriella Latini, Franco Garofalo, Antonio Rodio, Antonio Liperoti, Antonio Pignata (medaglia di bronzo nei 400 sl), Daniele Paonessa (campione italiano nei 200 sl) e dalla punta di diamante, Enzo Foglia che ci ha concesso gentilmente un’intervista.

Professore Foglia, dopo anni di inattività agonistica e di lavoro silenzioso come istruttore di nuoto per i giovani, ora ci ha provato gusto. L’anno scorso, sempre a Riccione, arrivò primo nei 100 rana e secondo nei 50 rana, ma quest’anno ha quasi superato se stesso rischiando persino di essere l’atleta più medagliato di questa prestigiosa manifestazione. Infatti ha vinto i 100 rana col tempo straordinario di 1,25.70 e poi anche i 200 rana (3,10.01).

È vero, ma sono arrivato secondo per un solo centesimo nei 50 sl col tempo di 30,32 e poi, ancora, ho conquistato un oro con la mistaffetta mista (2 uomini e 2 donne ndr), nuotando la mia frazione a rana, un argento con la staffetta maschile 4x50 (sempre frazionista a rana) e un bronzo con la staffetta maschile 4x50 sl.

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Caspita, quindi ben 6 medaglie! Peccato per quel centesimo nei 50 sl; avrebbe potuto vincere anche in quella che non è la sua specialità.

Sì, credo di essere entrato in vasca senza la necessaria convinzione non essendo questa la mia gara preferita. Però, non ho rimpianti, posso ritenermi davvero molto soddisfatto.

I risultati sono davvero incredibili, soprattutto se pensiamo che nella sua categoria (60-65), quest’anno è “salito” qualche atleta più giovane con una differenza di età di ben 4 anni che probabilmente pensava di avere vita più facile.

Evidentemente non è stato così. In teoria avrei dovuto avere meno chances, in pratica... ho vinto.

Ma a cosa è dovuto questo exploit rispetto all’anno scorso?

Ci tengo a sottolineare che sono presidente della Nuoto Libertas Crotone, ma ho gareggiato con la Flaminio Sporting club di Roma. L’anno scorso ho seguito un allenamento “fai da te”, al massimo facevo 2 mila metri per tre volte alla settimana. Quest’anno invece ho svolto un allenamento con carichi diversi anche se sempre per tre volte alla settimana; a una certa età anche il riposo è allenamento. Devo ringraziare l’allenatore romano e l’allenatrice della nostra Libertas crotonese che hanno collaborato per permettermi di arrivare a questi livelli.

Quindi è arrivato a questo appuntamento in grande forma.

Veramente non è proprio così. Dopo un anno di allenamento negli ultimi giorni sono incorso in una contrattura all’adduttore sinistro; ho temuto di non poter partecipare, ma grazie a terapie e riposo il problema è rientrato. Anzi, credo che probabilmente sia stato meglio perché il fisico è arrivato più riposato all’evento.

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Rispetto allo scorso anno come ha gestito le emozioni?

Molto meglio; mi sono sentito veramente a mio agio e poi devo ringraziare i compagni del Flaminio Sporting che mi hanno supportato, dagli spalti mi incoraggiavano, c’era proprio un tifo da stadio. Insomma ho gareggiato in un clima goliardico e questo mi ha rasserenato, mi ha tolto ogni tensione pre-gara.

Un cruccio, però, credo che dobbiamo averlo. Come mai i nostri giovani non riescono ad emergere? Come mai per molti della vostra generazione invece non esiste l’andare in pensione?

Penso che i giovani di oggi difficilmente saranno disposti a fare i sacrifici che abbiamo fatto noi. Manca la passione per ogni cosa dalla quale poi scaturisce l’impegno, la volontà, la perseveranza, la rinuncia e sono proprio questi valori che ti permettono di ottenere risultati nella vita, in qualsiasi campo.

Papa Francesco, recentemente, nel suo viaggio a Torino, incontrando i giovani ha affermato «che è brutto vedere un giovane “fermo”, che vive [...] come un vegetale. [...] Ma sapete che a me danno tanta tristezza al cuore i giovani che vanno in pensione a 20 anni! [...] quello che fa che un giovane non vada in pensione è la voglia di amare, la voglia di dare quello che ha di più bello lʼuomo, e che ha di più bello Dio». Lei sicuramente non è andato in pensione a 20 anni.

Ne sono convinto anch’io. Oggi molti giovani vivono in un mondo virtuale, quello di internet, non sanno cosa sia la vera amicizia e il rispetto. E comunque io ancora oggi non ho intenzione di andare in pensione. Voglio vivere la vita in pienezza come ho sempre fatto. È questo che dà il gusto e la gioia di vivere.

Devo dire che la sua gioia è contagiosa. Allora cosa possiamo dire ai giovani?

Di praticare lo sport che ti fa acquisire un maggiore senso di responsabilità, migliora l’autostima e lo spirito di squadra, quindi ti predispone all’amicizia, quella vera.

Considerato che non ha intenzione di andare in pensione, ha mai pensato di partecipare agli europei o ai mondiali?

Sì, ma è un po’ difficile. L’impegno economico sarebbe gravoso sia per la società che per noi atleti e, ad ogni modo, stiamo facendo un pensierino non tanto per i Mondiali in Kazan, ma per gli Europei a Londra del prossimo giugno 2016. Per me sarebbe una grande opportunità dovendo gareggiare per il primo anno nella categoria 65-70.

Beh, allora in bocca al lupo mister palombella!

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